Come interpretare le etichette alimentari per mangiare in modo sano

Leggere le etichette alimentari

Quando facciamo la spesa possiamo avvalerci di un prezioso alleato che può aiutarci a scegliere il prodotto migliore e a decidere in modo informato qual è il più utile: l’etichetta alimentare.

È necessario però imparare a leggere con attenzione tutti i dati che ci fornisce per renderci conto realmente delle caratteristiche del prodotto, quindi le etichette devono essere chiare, leggibili e indelebili, deve esservi specificata la marca, la denominazione, il peso sgocciolato (privo ad esempio del liquido di governo) e la quantità netta.

I prodotti alimentari possono essere venduti:

  1. Sfusi (frutta, ortaggi, gastronomia ecc.), in questo caso le indicazioni dovranno essere affisse sul recipiente di vendita e dovranno comprendere: denominazione, elenco ingredienti, eventuali allergeni ancora presenti, data di scadenza e modalità di conservazione.
  2. Preincartati (pane, carne fresca, formaggi, salumi): questi devono presentare qualsiasi ingrediente o coadiuvante tecnologico che possa provocare allergie o intolleranze.
  3. Preconfezionati, cioè venduti in confezioni già applicate dal produttore, in cui l’alimento rimane fino al momento del consumo senza subire alterazioni.

In questi alimenti, che sono i più diffusi, devono essere citati obbligatoriamente:

  • denominazione di vendita,
  • elenco degli ingredienti,
  • termine di conservazione o data di scadenza,
  • nome, marchio depositato e la sede del fabbricante,
  • sede dello stabilimento,
  • titolo alcolometrico effettivo per le bevande alcoliche,
  • lotto di appartenenza,
  • modalità di conservazione e utilizzo,
  • quantità di taluni ingredienti o categoria di ingredienti,
  • allergie o intolleranze,
  • paese di origine e luogo di provenienza,
  • dichiarazione nutrizionale che deve specificare: valore energetico, quantità di ingredienti, lipidi, grassi saturi, zucchero e sale.

Come regole generali teniamo presente che più indicazioni sono presenti sull’etichetta, migliore sarà il possibile giudizio alimentare. In un prodotto di qualità, spesso vengono menzionate anche altre notizie come ad esempio la dicitura “olio extravergine di oliva di prima spremitura” che valorizza il prodotto e specifica una sua caratteristica, anziché semplice “olio di oliva”. Il venditore è naturalmente obbligato a rispettare la veridicità delle informazioni.

Anche l’ordine in cui appaiono gli ingredienti non è casuale, devono infatti essere scritti, per legge, in ordine decrescente di quantità.

Controlliamo inoltre il peso netto/sgocciolato dell’alimento, senza lasciarci ingannare dalle dimensioni della confezione, e non lasciamoci poi influenzare dall’immagine sull’etichetta che spesso ha il solo scopo di richiamare l’attenzione e ingolosirci.

Attenzione anche alla scritta “senza zucchero” perché se sull’etichetta compaiono “sciroppo di glucosio, fruttosio ecc.” queste sostanze hanno un alto indice glicemico.

Infine, ma non meno importante, preferiamo alimenti confezionati con materiale riciclato o riciclabile, così potremo dare una mano all’ambiente senza perdere di qualità.