Dieta e sclerosi multipla: come migliorare la qualità di vita al paziente

La sclerosi multipla, è una malattia autoimmune neurodegenerativa demielinizzante che comporta una perdita di mielina: una lipoproteina che avvolge e protegge gli assoni dei neuroni deputati alla trasmissione dei segnali elettrici.In caso di SM, il sistema immunitario intacca la guaina mielinica quindi gli assoni non sono più in grado di trasmetterre i segnali. Nel mondo ci sono quasi 3 milioni di persone colpite da sclerosi multipla, di cui circa 114.000 in Italia. Di solito, la diagnosi avviene tra i 20 ed i 40 anni, sia negli uomini che nelle donne; queste ultime, però, risultano colpite in percentuale doppia rispetto agli uomini.

La sclerosi multipla, può portare ad una serie di disturbi gastrointestinali come gonfiore, diarrea, stipsi, ma anche distrubi visivi, astenia, affaticamento, ridotta sensibilità al tatto, dolori associati al danno tissutale, depressione e disturbi cognitivi.

La dieta ricopre un ruolo fondamentale durante la cura della sclerosi multipla e può migliorare, notevolmente, la qualità di vita dei pazienti: dovrà essere antinfiammatoria ed adatta alla cura del microbiota intestinale.

Un eventuale dismicrobismo intestinale, altera la composizione della flora batterica dando luogo a fenomeni infiammatori sistemici: attraverso dieta ed esami specifici possiamo ridurre i disturbi gastrointestinali ed abbassare, così, lo stato infiammatorio.

La cura dell’intestino è fondamentale, in particolar modo per le persone affette da sclerosi primaria-progressiva per la quale non esistono, ad oggi, terapie specifiche, ma anche per la forma di sclerosi multipla caratterizzata da ricadute e remissioni.

In caso di disbiosi ed infiammazione, la barriera intestinale diventa permeabile permettendo il passaggio, attraverso la barriera ematoencefalica, di alcune sostanze proinfiammatorie, portando ad un aumento del rischio di depressione e di disturbi neurologici.

Un intestino in buone condizioni, inoltre, è in grado di metabolizzare ed assimilare meglio i farmaci, facilitando la terapia farmacologica.

I componenti che non dovrebbero mai mancare, nella dieta per la sclerosi multipla, sono le vitamine del gruppo B, in particolare la vitamina b12 che contribuisce alla formazione della mielina, oltre a zinco, magnesio e triptofano: sostanze importanti nella produzione di neurotrasmettitori e nella modulazione delle loro funzioni.

In una dieta non dovrebbero mai mancare la valutazione degli omega 3 e della composizione della membrana eritrocitaria, attraverso l’esame lipidomico: gli omega 3, essendo antinfiammatori, proteggono i neurotrasmettitori dallo stress ossidativo attraverso la stabilizzazione della membrana cellulare e l’abbassamento delle citochine infiammatorie.

Per concludere, è fondamentale mantenere un peso corretto e fare attività moderata: sovrappeso ed inattività fisica favoriscono la produzione di sostanze proinfiammatorie, incidendo negativamente sulla salute.