Pasti abbondanti, tachicardia, dolore toracico e sindrome gastro-cardiaca
Le festività natalizie sono caratterizzate da pasti lunghi ed abbondanti, spesso accompagnati da qualche bicchiere di troppo, dove l’introito calorico va ben oltre quello a cui siamo abituati, portando, potenzialmente, ad una sindrome gastro-cardiaca con sintomi fastidiosi che possono farci spaventare e pensare al peggio.
Tipici sono: tachicardia, palpitazioni, dolore toracico, dolore addominale, difficoltà respiratoira, debolezza, sensazione di malessere generale e sensazione di svenimento. Il primo campanello di allarme è sempre quello cardiaco (ad esempio infarto, angina, ictus) ma, nella maggior parte dei casi, i sintomi sono dovuti alla sindrome gastro-cardiaca.
Questa condizione è spesso accompagnata da:
- aumento della frequenza cardiaca,
- battito irregolare,
- senso di angoscia,
- sudorazione,
- sensazione di mancamento,
- lentezza e difficoltà di concentrazione,
- difficoltà respiratorie,
tutti sintomi scatenati da un’iperstimolazione dei riflessi gastro-cardiaci dovuta ad un eccesso di aria nello stomaco (chiamata anche bolla gastrica).
Inizialmente, si verifica un rallentamento del battito cardiaco, accompagnato da uno stato di ipotensione; in seguito, i meccanismi compensativi inducono il rilascio di ormoni come adrenalina e noradrenalina, determinando un aumento del battito cardiaco e della pressione.
Si tratta di una condizione che, spesso, spaventa i pazienti diventando una delle cause più frequenti di accesso al pronto soccorso durante i giorni di festa o in occasioni speciali, quando il soggetto consuma grandi quantità di calorie e grassi.
È possibile prevenire la sindrome gastro-cardiaca?
La sindrome gastro-cardiaca può essere prevenuta semplicemente diminuendo la quantità di cibi ingeriti durante i pasti.
Può essere di aiuto effettuare pasti piccoli e frequenti, evitando: alcolici, bevande gassate e bevande contenenti caffeina. Inoltre, dopo la fase acuta, è necessario evitare alimenti che possono aumentare la flatulenza o creare acidità e reflusso gastroesofageo come, ad esempio: legumi, alimenti pesanti e grassi, broccoli, cavoli, carciofi, liquirizia, pomodoro, cipolla, aglio e bevande alcoliche.
Come affrontare la sindrome gastro-cardiaca?
Quando ci troviamo di fronte a questa problematica, è fondamentale evitare agitazione e panico in modo da non aggravare la sintomatologia.
Si può trovare sollievo rimanendo distesi e cercando di respirare lentamente. In caso di tensione muscolare addominale, si consiglia di utilizzare la borsa dell’acqua calda.
Nelle ore successive, inoltre, è doveroso seguire una dieta leggera ed equilibrata. In caso di reflusso gastroesofageo, inoltre, è consigliabile rivolgersi ad un nutrizionista per poter adeguare la dieta e migliorare la condizione.
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