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Burro di arachidi: proprieta nutrizionali

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Il burro di arachidi è una preparazione a base di arachidi macinate e, se di buona qualità ovvero senza zucchero, sale e oli aggiunti, possiede ottime proprietà per la salute.

Particolarmente ricco di proteine (30%), acidi grassi essenziali, calcio, zinco, potassio, fosforo, magnesio, rame, fibre, manganese, vitamine del gruppo B (preziose per il funzionamento del cervello) e vitamina E (potente antiossidante).

Le arachidi sono ricche di grassi omega 3 e omega 6 quindi proteggono contro le malattie cardiache ma anche di acido oleico e reservatolo che donano proprietà protettive nei confronti dei tumori. Nel burro di arachidi è presente una vitamina molto particolare: la niacina (b3) che, in combinazione con i grassi essenziali, combatte il colesterolo e i trigliceridi. Inoltre, la vitamina B3, secondo un recente studio pubblicato sulla rivista Journal of Neurology, Neyrosyrgery and Psychiatry, ha spiegato come costituirebbe un valido aiuto per la prevenzione dell’Alzheimer. La vitamina B3 è anche ottima per la cura della depressione.

E’ un alimento privo di glutine quindi adatto ai celiaci ma anche agli atleti perchè altamente proteico ed energetico: contribusce all’aumento di massa muscolare.

Bisogna però prestare attenzione alla scelta del prdotto perchè spesso, molte marche, aggiungono olio di palman idrogenato, sale, zucchero ma anche proteine del latte. Quello di ottima qualità deve essere fisfasico ovvero crema sotto e olio sopra, da mescolare prima del consumo e non deve contenere nessun altro ingrediente.

Colesterolo alto? Ecco i miei rimedi naturali.

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Il colesterolo alto, ultimamente, è sempre più diffuso anche nei giovani dai 28 anni in su. Questo aumento, la maggior parte delle volte non è associato al colesterolo congenito ma al sovrappeso, mancanza di attività fiscia e diete sbilanciate ricche di grassi di origine animale. La ricerca conferma sempre di più l’importanza di una dieta a base vegetale, sia per la prevenzione che per la cura di malattie cardiovascolari, anche in stato avanzato.

Oltre a dieta ed attività fisica, vediamo insieme quali alimenti e piante agiscono come farmci ipocolesterolemizzanti se abbinati ad una dieta bilanciata e all’attività fisica:

Riso rosso: è una statina naturale che non ha effetti collaterali. Ottenuto dalla fermentazione del comune riso da cucina grzie ad un particolare lievito chiamato Monascus purpureus o lievito rosso. Contiene amido, acidi grassi, fitosteroli, isoflavoni, monacoline, pigmenti naturali (monascin e monascorubine). Il Monascus Purpureus è una sostanza molto simile ad alcuni farmaci ipocolesterolemizzanti e agisce inibendo l a produzione dell’enzinma HMG-CoA rebuttasi che è il responsabile della biosintesi del colesterolo.

Aglio: uno studio condotto dai ricercatori dell’università australiana di Adelaide, ha dimostrato che l’aglio è molto efficace contro il colesterolo e che potrebbe essere considerato un’opzione alternativa, altamente sicura, ai farmaci convenzionali anti colesterolo in pazienti con livelli non esageratamente alti.

Semi di lino: alimento più ricco in assoluto di Omega-3 (acidi grassi essenziali). Questo grassi buoni hanno dimostrato di avere effetti salutari per il cuore e di ridurre il colesterolo cattivo. Ogni cucchiaio di semi di lino contiene 1,8 grammi di Omega 3 vegetali.

Lecitina di soia: molti studi hanno dimostrato che il consumo di lecitina di soia è particolarmente efficace nella riduzione di colesterolo cattivo. Gli acidi grassi essenziali che contiene facilitano la solubilizzazione ed il trasporto del colesterolo. La fosfatidilcolina riduce l’assorbimento intestinale e stimola la capacità dell’organismo di eliminarlo. Sembrerebbe anche avere un’azione selettiva sulle lipoproteine che trasportano il colesterolo nel sangue ovvero ridurrebbe le lipoproteine LDL e aumenterebbe le lipoproteine HDL.

Karkadè: ricco di fitosteroli (acidi organici che stimolano il metabolismo dei grassi e dei carboidrati come acido citrico, tartarico, malico) ma anche di antiossidanti come antociani e flavonoidi oltre a vitamina C e tannini. Grazie al suo alto contenuto di acidi organici e fitosteroli è un ottimo alleato contro colsterolo cattivo e malattie cardiovascolari.

Psillio: un’erba riconosciuta per il suo potere anticolesterolo, infatti abbassa i livelli di quello totale e di quello LDL.

Erba medica e semi di fieno greco: due erbe ricche di sostanze che bloccano l’assorbimento del colesterolo cattivo ed ostacolano la formazione di placche e accumuli nelle arterie.

Tarassaco: promuove l’eliminazione biliare del colesterolo in eccesso e ne riduce l’assorbimento grazie alla ricchezza di fitosteroli e fibre solubili.

Foglie di carciofo: sono ideali per preparare un decotto che aiuti ad abbassare i livelli di colesterolo: fatene bollire per 15 minuti 20grammi in un litro di acqua, filtrate e dolcificate. L’ideale sarebbe berne più tazze al giorno.

Guggul: una pianta che cresce in India e Pakistan, possiede una spiccata attività ipolipemizzante e ipocolesterolemizzante essendo in grado di ridurre significativamente colesterolo totale e LDL. Alcuni studi hanno dimostrato che la polvere di Guggul per via orale riduce significativamente la colesterolemia causata da diete ricche di grassi e ha un’azione inibitoria sull’ossidazione del LDL che è la causa scatenante dell’artereosclerosi.

Il cardamomo, la spezia usata nella medicina ayurvedica.

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Il cardamomo è una spezia tropicale dal sapore leggermente piccante e fruttato, perfetto per aromatizzare diversi piatti sia dolci che salati.

E’ composto per l’8% da acqua, 25% fibre, 11% proteine e carboidrati, contiene potassio, magnesio, calcio, fosforo, manganese, magnesio, zinco e ferro oltre a vitamina B e C.

E’ ottimo per aromatizzare caffè e thè nero e viene utilizzato per preparare il qahwa (il famoso caffè arabo). In India e Pakistan viene utilizzato per aromatizzare piatti a base di riso mentre in Scandinavia per preparare dolci ma anche liquori e digestivi.
Può essere aggiunto a legumi, verdure cotte e cavoli per evitare il gonfiore addominale. Sono sufficienti due o tre chicchi in cottura per sfruttare questa proprietà.

Molte miscele di spezie prevedono il cardamomo, tra cui il famosissimo curry.

La fragranza di questa spezia era già apprezzata da Greci e Romani che la utilizzavano perprodurre profumi mentre le donne egizie lo bruciavano nell’aria per effetti benefici e stimolanti.

Può essere consumato come spezia o come infuso (un cucchiaino di semi per tazza di acqua calda).
E’ un vero e proprio toccasana per il sistema immunitario, per la tosse, per le emorroidi, per il mal di stomaco e la dissenteria. E’ molto utilizzato nella medicina ayurvedica.

Viene utilizzato in india per curare denti ed infiammazioni gengivali ma anche per problemi di intestino irritabile.
Ha pochissime controindicazioni ma deve essere evitato durante l’assunzione di farmaci antiaggreganti come l’aspirina perchè può interagire cambiandone gli effetti.

Lo potete trovare in tutte le erboristerie.

Stress e alimentazione: scopriamo gli alimenti del buon umore

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Oggigiorno moltissime persone soffrono di stress e ansia, due problemi sempre più comuni, soprattutto in questo periodo. L’alimentazione corretta, però, può intervenire e migliorare gli stati d’ansia e di depressione!

La ricerca ha più volte dimostrato il forte legame tra alimentazione e corretto funzionamento del sistema nervoso. i nutrimenti fondamentali contro lo stress sono le vitamine del gruppo B, necessarie per la salute del cervello, il magnesio (aiuta il trasporto di ossigeno al cervello ed è coinvolto nei processi che trasmettono gli impulsi nervosi), il triptofano (un acido essenziale recettore della serotonina) e, ovviamente, i carboidrati complessi che hanno un effetto calmante e sono il nutrimento principale del cervello che è un tessuto glucosio dipendente.

Infatti, il cervello è uno dei pochi organi che richiede un certo livello di glucosio per la sua normale attività; eventuali alterazioni dei suoi livelli possono interferire notevolmente nelle sintomatologie a carattere nervoso.

Quando siamo sotto stress, tutte queste sostanze preziose vengono esaurite facilmente e quindi devono essere integrate tramite l’alimentazione. Scopriamo insieme quali sono gli alimenti che possono metterci di buon umore:

 

Kiwi: secondo uno studio dei ricercatori dell’Università di Otago, a Christchurch, il consumo di 2 kiwi al giorno può contrastare stati di ansia e depressione grazie all’alto contenuto di vitamina C e serotonina che hanno influito positivamente sui livelli di energia e sull’umore.

Cioccolato: ricco di triptofano ovvero un aminoacido essenziale che viene convertito dal cervello in serotonina (l’ormone del benessere e della felicità). Inoltre, nel cioccolato, sono presenti anche piccole concentrazioni di serotonina.

Carboidrati complessi: il loro consumo aumenta i livelli di insulina, ovvero il trasportatore di triptofano nel cervello, rendendo cosi possibile la sintesi della serotonina. Una dieta ricca di carboidrati garantisce la sintesi ed il corretto funzionamento di questa molecola che, a sua volta, va ad inibire il desiderio di carboidrati.

Semi di lino: sono in grado di contrastare gli stati d’ansia grazie all’altissimo contenuto di omega 3 (acidi grassi la cui carenza provoca stanchezza, umore altalenante, poca memoria e depressione).

Mandorle: sono ricche di magnesio che, se assente nella dieta, può provocare sintomi come irritabilità, affaticamente e confusione mentale.

Cereali integrali: ricchi di magnesio e vitamine del gruppo B, due sostanze che svoltono funzioni biochimice importanti per la salute del cervello e la cui carenza provoca stanchezza, irritabilità, nervosismo e depressione.

Le mandorle, scopriamole insieme

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Le mandorle hanno moltissime proprietà benefiche per il nostro benessere e possono essere consumate, secche, durante tutto l’anno. La loro stagione è la primavera.

Sono un alimento molto digeribile ed energetico, contengono calcio, magnesio, rame, fosforo, vitamina E, vitamine del gruppo B e una sostanza chiamata laetrile che possiede proprietà antitumorali.

Hanno proprietà lassative e sono indicate nei casi di denutrizione, grazie al loro apporto proteico ed energetico ma anche nei momenti in cui l’organismo ha particolarmente bisogno di energia: gravidanze, convalescenze, attività sportiva, superlavoro fisico.

Sono ricche di sostanze nutritive in grado di aumentare la densità minerale ossea e, soprattutto, sono ricche di calcio. Per questa caratteristica, le mandorle, sono molto indicate per donne in menopausa, atleti, bambini ed anziani.

Grazie all’alto contenuto di grassi acidi essenziali e di vitamina E (un potente antiossidante), proteggono contro le malattie cardiache aiutando la riduzione della placca artereosclerotica nelle arterie. Inoltre, secondo la ricerca, le mandorle prevengono anche il diabete! L’università di Medicina e Odontoiatria del New Jersey e la Loma Linda University’s School of Public Health, hanno dimostrato che le mandorle sono importanti per inibire l’insorgenza di diabete di tipo 2 e di alcune malattie cardiovascolari.

Lo studio è stato condotto su due gruppi di persone in condizioni pre diabete. Il primo gruppo è stato nutrito con carboidrati e mandorle mentre il secondo solo con carboidrati. Dopo 16 settimane i risultati ottenuti sono stati molto interesasnti: l’inserimento delle mandorle nella dieta aveva aumentato la sensibilità all’insulina e ridotto i livelli di colesterolo cattivo LDL, riducendo cosi il rischio di malattie cardiovascolari.

A causa del loro elevato apporto calorico (600 Kcal per 100g), devono essere consumate con moderazione.

15g al giorno sono sufficienti per beneficiare delle loro proprietà.

Latte vegetale: scopriamo insieme le caratteristiche

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Sempre più persone decidono consapevolmente di abbandonare il latte vaccino sostituendolo con quello vegetale. Ci sono sempre più studi che confermano come il consumo di latte vaccino possa causare osteoporosi, cancro, diabete di tipo 1, ecc. Il latte vegetale è ottimo sia per i bimbi che per gli adulti e per chi è intollerante al lattosio e allergico alle proteine del latte.

Vediamo insieme i vari tipi di latte vegetale:

Latte di soia: tra tutti i tipi di latte vegetale è quello più diffuso. Possiede proteine ad alto valore biologico, minerali tra cui potassio, fosforo, calcio, magnesio, ferro e vitamine come A1, B1, B2, B3, B5, B6 e C. Grazie ai fitoestrogeni che contiene può proteggere con efficacia dal cancro alla prostata e da malattie legate alla produzione di estrogeni come cancro alla mammella, endometriosi, mastopatia fibrocistica, fibromi dell’utero e disturbi della menopausa.

Latte di farro: E’ il latte che contiene più calcio di tutti. Particolarmente indicato per la prevenzione di osteoporosi, ottimo per bambini, atleti e donne in menopausa. E’ ricco di proteine e di vitamine (A, B, C, E) e minerali (calcio, potassio, magnesio). Inoltre contiene grassi polinsaturi e fibre insolubili.

Latte di riso: grazie all’alto contenuto di zuccheri semplici ha un gusto molto gradevole e una scorta di energia subito disponibile, caratteristiche che lo rendono indicato anche per i bambini. E’ il latte vegetale meno grasso, contiene buone quantità di grassi poliinsaturi, fibre e vitamine A, B, D. Non contiene glutine.

Latte di avena: ideale per chi soffre di arteriosclerosi, abbassa il rischio di malattie coronariche. L’avena, infatti, riduce il colesterolo cattivo LDL grazie alla presenza di betaglucano. Ricco di vitamine del gruppo B e fibre, aiuta il controllo della glicemia migliorando la resistenza insulinica quindi è ottimo per chi soffre di diabete. Come altri latte vegetali a base di cereali è naturalmente ricco di zuccheri semplici, in grado di portare energia disponibile senza sovraccaricare il metabolismo.

Latte di mandorle: E’ il latte più calorico di tutti. Contiene tanti antiossidanti, tra cui tocoferolo, vitamina E e tanti grassi essenziali omega 3. Inoltre, è molto ricco di calcio ed è consigliato per i bambini a cui serve tanta energia in fase di sviluppo.

Latte di cocco: è una miniera di proprietà, antiossidante grazie al selenio, contribuisce a prevenire le infiammazioni articolari. Con fosforo e magnesio ci aiuta a mantenere sane e forti le ossa e previene l’osteoporosi. E’ ricco di vitamine, in particolare B e C, ed è consigliato dai medici nel trattamento dei disturbi urinari, di costipazione, nervosismo e debolezza generale.

La carambola: il frutto tropicale che previene le malattie

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I frutti tropicali sono sempre più reperibili nei nostri supermercati e uno che merita particolare attenzione è la carambola: un frutto tropicale originario dello Sri Lanka. Questo frutto, di colore giallo, si riconosce per la sezione a forma di stella a 5 punte, per questo si chiama anche starfruit.

E’ ricco di vitamina C, potassio, fosforo, zinco, ferro, biasima (vitamina B3) e acido folico. Particolarmente ricco di antiossidanti, fitonutrienti, flavonoidi e polifenoli. Queste sostanze hanno la caratteristica di lavorare in sinergia per la nostra protezione contro le malattie degenerative.

La carambola contiene anche le catechine, sostanze con un ruolo importantissimo nella regolazione del glucosio: contribuiscono alla regolazione del suo livello nel sangue dopo i pasti. Questo impedisce picchi elevati di insulina (che aumentano i depositi di grasso) e il successivo stoccaggio degli stessi. Inoltre, sono note come sostanze che aumentano il metabolismo e aiutano il dimagrimento.

Grazie al suo alto conteuto di potassio è particolarmente indicato a chi soffre di ritenzione idrica, cellulite e ipertensione. L’acido gallico che contiene lo rende uno dei frutti preferiti della medicina tradizionale per il trattamento di alcuni stati patologici come cefalea, nausea, tosse, insonnia, ipertensione e diabete. Il frutto ha anche proprietà digestive ed è molto astringente, specialmente se consumato non maturo. Si consuma interamente, senza bisogno di sbucciarlo.

Grazie alla sua forma particolare è molto utilizzato come decorazione nella preparazione di aperitivi e bevande esotiche.

karkade: un rimedio naturale contro cistite, ipertensione e non solo!

karkade

Il karkadè è originario dell’Africa ed è una bevanda particolarmente dissetante, con molte proprietà terapeutiche, ricavata dai petali secchi dei fiori di ibisco. E’ ricco di fitosteroli, acidi organici che stimolano il metabolismo dei grassi e dei carboidrati come acido citrico, tartarico, malico ma anche numerosi antiossidanti come antociani e flavonoidi oltre a vitamina C e tannini. Grazie al suo alto contenuto di acidi organici e fitosteroli è un ottimo alleato contro il colesterolo cattivo e le malattie cardiovascolari.

La presenza di antociani e flavonoidi, lo rendono angioprotettivo, migliorando la ciroclazione e la pressione sanguigna: infatti numerosi studi hanno dimostrato proprio le sue proprietà benefiche contro la pressione alta.

Sembra inoltre molto efficace nell’abbassare e controllare i valori di pressione nei pazienti con diabete di tipo 2, pre ipertensione o in caso di lieve ipertensione con un ampio margine di tollerabilità e sicurezza.

Alcune ricerche hanno inoltre dimostrato che le sue proprietà sono equivalenti a quelle di ACE inibitori ovvero farmaci utilizzati proprio per la cura dell’ipertensione.

Possiede proprietà diruetiche che combattono ritenzione idrica e cellulite, contribuisce all’eliminazione di tossine e scorie del metabolismo attraverso la diuresi ed è un ottimo antisettico delle vie urinarie quindi perfetto nei casi di cistite.

Nonostante la presenza dei tannini, le mucillaggini, a contatto con l’acqua, formano una massa gelatinosa che aiuta meccanicamente l’evacuazione  svolgendo un’azione dolcemente lassativa.

Il vero Karkadè si trova sfuso in erboristeria.

Il crescione: l’erba depurativa.

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Il crescione, dal sapore caratteristico e pungente, ha molte proprietà nutrizionali. Può essere utilizzato in insalate, vellutate e minestre e aiuta a mantenere il benessere di tutto l’organismo oltre a depurarlo.
Viene chiamato anche “salute del corpo” per i suoi importanti principi attivi e per le numerose proprietà: contiene minerali tra cui ferro, fosforo, manganese, rame, zinco, iodio, calcio, alte concentrazioni di vitamina B2, A, PP, E, ma soprattutto C e fosfati.

E’ un potente antibiotico naturale, sudorifero, tossifugo ed un espettorante in caso di bronchiti, laringiti e altre affezioni polmonari.

I suoi principi attivi sono efficacissimi nell’attivare la circolazione periferica del sangue, per stimolare e rassodare le gengive (strofinando le foglie direttamente su di esse) e per esercitare un’azione depurativa su fegato e organismo in generale.

Non dovrebbe mai mancare nell’alimentazione di persone anemiche, linfatiche e debili. Si può anche estrarre un succo fresco che è un ottimo farmaco prezioso per le cure di bellezza (combatte anche la caduta di capelli).

E’ indicato per chi ha problemi di dermatosi e chi ha necessità di stimolare la diuresi. deve però essere evitato da chi soffre di infiammazioni alle vie urinarie.

Può essere consumato tranquillamente anche durante una dieta: 100 grammi contengono solo 32Kcal.

La carruba: il sostituto light del cacao.

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La carruba è un frutto di un albero sempre verde tipico della Sicilia che può raggiungere anche i 500 anni di età. Ha una forma simile al baccello del fagiolo ma è di color marrone scuro e leggermente più grossa.

In passato era uno dei mezzi principali di sostentamento dell’uomo ma, con il passare degli anni, si è persa la buona abitudine di consumarlo.

Contiene il 10% di acqua, il 34% di zuccheri, il 31% di grassi e fibre e l’8,1% di proteine. I minerali, invece, sono potassio, calcio, sodio, fosforo, magnesio, zinco, selenio e ferro.
Contiene anche vitamine del gruppo B, C, E, K e J e folato alimentare.

E’ un alimento privo di glutine e può essere tranquillamente consumato dalle persone celiache. Il suo gusto è simile a quello del cacao ma ha molte più proprietà nutrienti ed è meno calorico. Non contiene sostanze psicoattive per questo è un ottimo sostituto per le persone con problemi di allergia o intolleranza al cioccolato.

L’elevato contenuto di fibre lo rende un alimento con proprietà sazianti, per questo è ottimo nelle diete dimagranti.

La farina di carruba, ottenuta dalla polpa essiccata, tostata e macinata, assomigli a molto al cacao ma è di gran lunga più leggera. Per questo è ottima per preparare dolci light proprio in sostituzione del cacao. Questa farina non contiene conservanti, coloranti, additivi e zucchero ma ha un alto contenuto di proteine, vitamine e sali minerali.

Ha un’ottima azione antidiarroica: assorbe infatti le tossine che causano infezioni intestinali ed è utilissima in caso di diarrea o vomito.

Lo sciroppo di carruba viene utilizzato come aroma per i gelati, per i dolci e per la produzione di caramelle.

E’ un frutto difficile da reperire perché dimenticato. Si riesce a trovare localmente nelle zone dove è prodotta e in alcuni negozi on line.

Il cardamomo, la spezia digestiva

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Il cardamomo è una spezia conosciuta fin dai tempi degli antichi Romani e Greci ed è nota come terza spezia più cara dopo zafferano e vaniglia.

Ricca di potassio, magnesio, calcio, fosforo, zinco, ferro, vitamine del gruppo B e vitamina C. E’ molto usata nella medicina Ayurvedica e in uqella cinese come cura per i problemi al sistema urinario, emorroidi, mal di stomaco, problemi di digestione, colon irritabile e dissenteria.

Possiede proprietà digestive e la sua assunzione apporta numerosi benefici in caso di nausea e vomito. Grazie alle sue proprietà digestive può essere aggiunta ad alcuni cibi come legumi, verdure cotte o cavoli durante la loro cottura. Questo eviterà il gonfiore addominale. Possiede caratteristiche antisettiche e viene utilizzato nel trattamento di eczemi e psoriasi. Inoltre, il suo olio essenziale revitalizza e tonifica la pelle matura.

In Iran e India, il cardamomo verde è largamente utilizzato per la cura di infezioni ai denti e alle gengive, per prevenire e curare malattie della gola ed alitosi, congestioni dei polmoni e tubercolosi polmonare, infiammazioni delle palpebre e anche disordini digestivi.  Anche il cardamomo nero viene utilizzato nella medicina tradizionale tibetana, medicina tradizionale indiana, medicina tradizionale cinese e inoltre in quella iraniana per curare mal di stomaco, stitichezza, dissenteria e altri disturbi digestivi.

Infine la tisana di cardamomo è particolarmente indicata ai gonfiori gastrointestinali.

Depressione e perdita di capelli? Usa il miglio.

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Il miglio è un cereale noto fin dai tempi antichi, originario dell’Asia, simile al frumento ma totalmente privo di glutine quindi consigliato anche per le persone celiache.

Ricco di sali minerali come silicio, magnesio, ferro, calcio, potassio, contiene tante vitamine del gruppo B (B1, B2, B3, B6), vitamna E e vitamina K. Contiene, inoltre, 4 degli 8 aminoacidi essenziali ovvero valina, triptofano, arginina e isoleucina.

Il miglio è un ottimo alimento contro lo stress e la depressione in quanto ricco di triptofano ovvero il precursore della serotonina, e di niacina (vitamina B3).

E’ un alimento particolarmente indicato nei casi di affaticamento, sia fisico che mentale, in convalescenza, gravidanza, allattamento, durante la crescita e per gli studenti.

Rientra nella categoria degli alimenti alcalinizzanti ovvero la sua digestione aiuta chi soffre di acidità di stomaco e migliora le funzioni intestinali, prevenendo infiammazioni e malattie.

Potete trovarlo in tutti i supermercati biologici e in erboristeria.

Piante carminative: rimedio naturale contro i gonfiori gastrointestinali

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Le piante carminative sono rimedi naturali contro i gonfiori gastrointestinali che aiutano la riduzione di dolori, di pesantezza e gas del tratto intestinale dando solliveo nel giro di pochi minuti dalla loro assunzione.

Vengono divise in due categorie, secondo la loro funzionalità.

La prima categoria, aiuta ad assorbire i gas prodotti nello stomaco, come ad esempio il carbone vegetale, un prodotto naturale utilizzato per le sue proprietà assorbenti in caso di aerofagia, coliti, diarrea, fermentazioni intestinali e gastriti. Il suo uso è consigliato all’insorgere di problemi dovuti a cattiva digestione o fermentazione anomala dei cibi ma anche in via preventiva dato che contiene molti sali minerali basici e può quindi favorire i processi digestivi prevenendo acidità di stomaco.

La seconda categoria, invece, favorisce l’eliminazione dei gas migliorando la contrattilità del tono muscolare viscerale.

Vediamo insieme le proprietà:

Finocchio: diminuisce il gonfiore addominale e limita la fermentazione anaerobia (in assenza di ossigeno) operata dalla flora intestinale.

Cumino: Come buona parte delle spezie aromatiche, questo condimento ha anche buone proprietà carminative, essendo utile sia per i gas che per i rutti.

Camomila e melissa: la camomilla aiuta a calmare gli spasmi, mente la melissa agisce contro i bruciori, la cui origine è di natura psicosomatica.

Sedano:  utile contro i disturbi digestivi ed il gonfiore della pancia. Per poterne beneficiare del rimedio è bene berne una tazza abbondante di tisana di sedano montano lontana i pasti, questo grazie alle qualità antispastiche e sgonfianti.

I fiori di Bach, una forma terapeutica naturale.

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I fiori di Bach sono stati scoperti dal medico inglese Edward Bach negli anni 30 e possono restituire armonia alla vostra vita. Costituiscono una forma terapeutica naturale, a base vegetale, e vengono utilizzate per problemi di ogni genere: da quelli prettamente fisici fino ai disturbi psicologici più complicati. L’obiettivo dell’assunzione dei fiori di Bach è quello di guarire dai disagi per rimettersi in contatto con se stessi e con le proprie emozioni.

Ogni fiore possiede varie proprietà. Possono essere utilizzati in contemporanea fino ad un massimo di 7 contemporaneamente, oltre questo numero diminuisce la loro effiacia.

Esistono 38 varietà di fiori, che di seguito elencherò, e ognuno aiuta al riequilibrio di un particolare stato emozionale o comportamentale. Non hanno effetti collaterali e possono essere utilizzati sia da bambini che da adulti. Si trovano nelle farmacie omeopatiche e nelle erboristerie. Sono venduti senza prescrizione medica.

Pensate che per particolari casi di emergenza esiste addirittura una miscela chiamata “Rescue Remedy” indicata per forti shock, traumi, paure e brutte notizie e comprende i fiori Star of Bethlehem, Cherry Plum, Rock Rose e Clematis.

Ecco l’elenco dei fiori di Bach:

Agrimonia: aiuta a sbloccare le tensioni e a mostrare la propria vera personalità, superando il timore di non essere accettati.
Aspen (pioppo tremulo): placa il lavorio continuo ed ossessivo della mente, favorendo il rilassamento e coadiuvando la guarigione dalle tipiche malattie da stress come la gastrite. E’ indicato per chi viene improvvisamente preso da paure e preoccupazioni senza un motivo specifico e per curare bambini con frequenti incubi notturni.
Beech (faggio): favorisce l’ accettazione dei propri difetti e di quelli degli altri.
Centaury: indirizza le nostre energie verso una causa o un ideale, contrasta l’inclinazione alla sottomissione alla volontà del prossimo.
Cerato: restituisce fiducia in se stessi e nelle proprie opinioni, dona la forza di andare controcorrente, placa la continua ricerca di consigli e conferme.
Cherry Plum (mirabolano): aiuta a non perdere il controllo, a controllare le nostre emozione e a far si che non prendano il sopravvento. Utile per chi soffre di crisi nervose, per chi teme i propri impulsi incontrollati.
Chestnut Bud (ippocastano): aiuta a ricordare i nostri errori per evitare di ricadere negli stessi. Sviluppa la consapevolezza nelle proprie azioni.
Chicory (cicoria selvatica): indicato per chi non controlla la propria ossessività e si rivolge agli altri con atteggiamenti manipolatori o la pretesa che gli altri si conformino ai propri valori o ideali.
Clematis (vitalba): favorisce la lucidità e la concretezza, indicata in casi di eccessiva distrazione e mancanza di continuità nell’attenzione.
Crab Apple (melo ornamentale): indicato per contrastare una bassa opinione di se stessi, una sensazione di scarsa purezza. Indicato, per uso esterno, nel trattamento di irritazioni e sfoghi cutanei. Psicologicamente, porta all’accettazione di se stessi e dei propri difetti, conducendo ad uno stato mentale positivo e rilassato che consente l’approccio migliore ai propri difetti o disturbi.
Elm (olmo inglese): riduce l’ansia, restituisce l’energia persa e aiuta ad accettare i propri limiti e i propri tempi.
Gentian (genzianella autunnale): aiuta a controllare abbattimento e depressione, restituisce fiducia e voglia di lottare.
Gorse (ginestrone): indicato nei casi di perdita di speranza e angoscia. Aiuta a sperare nel futuro.
Heather (erica): aiuta a controllare l’egocentrismo, contrasta atteggiamenti di loquacità compulsava e desiderio di essere sempre al centro dell’attenzione.
Holly (agrifoglio): sviluppa l’autostima e smorza la gelosia nei confronti di ciò che hanno gli altri.
Honeysuckle (caprifoglio): adatto a chi indulge eccessivamente nel ricordo di un tempo passato. Questo rimedio aiuta ad aprire gli occhi sul futuro e ad agire per esso.
Hornbeam (carpino): è d’aiuto alle persone che si sentono stanche e spossate, sia dal punto di vista mentale che fisico; aiuta a dormire e a ricaricare le energie, a sfuggire dalla routine e dalla apatia.
Impatiens (non mi toccare): come il nome lascia intuire questo rimedio è utile alle persone impazienti e irritabili, spesso caratterizzati da agitazione anche motoria e tensioni muscolari. Impatiens scioglie queste tensioni ed aiuta a rallentare i ritmi di vita.
Larch (larice): aiuta a combattere atteggiamenti rinunciatari dettati dalla mancanza di fiducia in se stessi. Utile in caso di esami, colloqui di lavoro o prove da superare.
Mimulus (mimolo): è d’aiuto nel superare le nostre paure qual’ora queste siano paure definibili (quindi non angosce generiche e immotivate) come la paura degli animali, del buio o di parlare in pubblico.
Mustard (senape): combatte la profonda malinconia che ci coglie all’improvviso, senza causa o motivo. Utile nei casi di depressione, aiuta a recuperare serenità.
Oak (quercia): indicato per chi, solitamente forte, affidabile e irriducibile, si sente mancare le energie. Aiuta a concedersi momenti di calma e di riposo rigenerante.
Olive (olivo): restituisce l’energia, fisica e mentale, persa durante un attività impegnativa per la mente o per il corpo. Indicato per rafforzare le difese immunitarie e nei periodi di convalescenza.
Pine (pino): impedisce che ci si lasci sopraffare da eccessivi sensi di colpa, che i nostri errori arrivino a schiacciarci.
Red Chestnut (ippocastano rosso): adatto alle persone che si lasciano prendere dall’apprensione, Red chestnut aiuta ad amare in maniera meno possessiva e spaventata e a guardare con ottimismo alla realtà.
Rock Rose (eliantemo): utile nei casi di forte paura, di shock o nei casi di persone paralizzate dall’ansia.Aiuta ad essere lucidi e controllati in situazioni di emergenza.
Rock Water (acqua di roccia): ecco l’unico rimedio di Back che non è un vegetale. Si tratta infatti di purissima acqua di fonte raccolta in zone particolari. Contrasta l’inflessibilità e l’abnegazione favorendo l’elasticità mentale.
Sclerathus ( centigrani o fiorsecco): rimedio per indecisione, incostanza e sbalzi d’umore. Aiuta a fare chiarezza e a costruirsi una scala di valori in base alla quale agire.
Star of Bethlehem (stella di Betlemme): è il rimedio utilizzato in casi di trauma o shock. Combatte stordimento e senso di perdita ed è inoltre adatto per la mamma e il bambino dopo il parto.
Sweet Chestnut (castagno dolce): è il rimedio per chi si trova in una situazione di estrema disperazione che Edward Bach sintetizzò così: “la disperazione senza speranza di coloro che sono convinti di avere raggiunto il limite del sopportabile”. Porta con dolcezza verso il cambiamento e l’equilibrio.
Vervain (verbena): eccessivo entusiasmo, sovreccitazione o atteggiamenti eccessivamente autoritari possono influenzare negativamente la vita di un individuo. Vervain spinge verso la pacatezza e la calma.
Vine (vite): utilizzato per dominare arrivismo, ambizione e dittatorialità, ma anche per combattere ipertensione e insonnia.
Walnut (noce): stimola l’indipendenza dalle influenze esterne, dalle opinioni altrui, libera da vecchi schemi e condizionamenti ed è dunque un rimedio da assumere durante fasi di cambiamento della vita.
Water Violet (violetta d’acqua): insegna ad aprirsi alle persone eccessivamente chiuse, miti, timide e riservate, che si chiudono in loro stesse palesando indipendenza e autosufficienze, soffrendo in realtà per la loro condizione di solitudine.
White Chestnut (ippocastano bianco): utile per tenere a bada pensieri incontrollati, ricorrenti e ossessivi. Restituisce lucidità e calma.
Wild Oat (avena selvatica): definire chiaramente i propri obiettivi senza lasciarsi trascinare dalla corrente delle influenze esterne o della propria indecisione. Questo è l’importante obiettivo che può essere raggiunto anche grazie all’azione di questo rimedio.
Wild Rose (rosa canina): contro sensazioni di rassegnazione, apatia, mancanza di energia e ambizione. Spinge all’azione e all’iniziativa.
Willow (salice giallo): è indicato per chi tende ad indulgere in sentimenti di autocommiserazione e vittimismo che sfociano in risentimento verso il prossimo o verso il destino. Willow combatte questi sentimenti negativi e restituisce un atteggiamento positivo verso la vita.

Un ringraziamento a guidawellness.it per l’elenco dei fiori di Bach.

Gastrite e alimentazione: il mio vademecum

gastrite

La gastrite è un’infiammazione delle mucose dello stomaco e può essere acuta o cronica. Dipende da fattori psicosomatici e alimentari. Questo disturbo necessita di un’alimentazione particolare, in grado di alleviare i sintomi e curare questo problema.

Dopo l’assunzione di alcuni alimenti possono verificarsi dolore forte, eruzioni acide, bruciore all’epigastrio, meteorismo intestinale e nausea. I primi alimenti da abolire in caso di gastrite sono latte e derivati. Un mito da sfatare completamente è che il latte fa bene alla gastrite. Questa concezione deriva dal fatto che il latte neutralizza l’acido nello stomaco. In realtà, invece, è contriindicato perchè contiene un’elevata quantità di calcio, che stimola le cellule presenti nella mucosa dello stomaco a produrre la gastrina, un ormone la cui funzione è aumentare la secrezione di acido. Dopo un’ora dall’assunzione del latte si nota infatti un incremento della secrezione acida. Dopo l’iniziale sollievo arriva un peggioramento della gastrite.

In caso di mal di stomaco o di acidità vi consiglio di assumere preparati anti acidi a base di bicarbonato di sodio o carbonato di magnesio.

Alimenti da evitare tassativamente sono: affettati, salumi, salsicce, bevande gasate, alcool, merendine, farine raffinate, pomodoro, prodotti livevitati, cioccolato, verdure troppo fibrose e caffè.

Alimenti consigliati, invece, sono: quinoa, riso, legumi, verdura cotta, finocchio (sia crudo che cotto), amaranto, pane, pasta, frutta dolce e miglio.

I mirtilli: miniera di antiossidanti al nostro servizio.

mirtilli

L’uomo si è nutrito di mirtilli sin dall’era preistorica. La gustosa bacca contiene una buona quantità di zuccheri e un valore calorico di 40 Kcal ogni 100g.  E’ uno degli antiossidanti più potenti che si possono trovare in natura.
Il mirtillo nero è la specie più ricca di proprietà benefiche; è ricco di antociani (ottimi inibitori dei radicali liberi), vitamina B9, acidi tannici, ossalici e citrici (difendono le ossa e rendono i tessuti capillari forti ed elastici), vitamina A, C.

Svolge una potente azione anti cancro grazie all’acido idrodinamico, in grado di neutralizzare le nitrosammine.

Le foglie di mirtillo sono un ottimo ipoglicemizzante per questo proteggono dai danni del diabete, del furbo e dell’ipertensione.

Il succo di mirtillo è ricco di enzimi che aumentano la resistenza del muscolo cardiaco grazie ai loro effetti antinfiammatori e antibatterici, riducendo flatulenza e diarrea. Grazie agli antocianosidi riduce danni al microcirccolo retinico nei pazienti affetti da retinopatia ipertensiva e/o diabetica e migliora la visibilità notturna. Pensate che nella seconda guerra mondale i piloti dell’aviazione inglese facevano scorpacciate di mirtilli proprio per migliorare la loro capacità visiva.

Il mirtillo rosso, invece, contiene arbutina (azione diuretica e disinfettante delle vie urinarie), aiuta contro le cistiti e le uretriti, contiene antocianosidi che migliorano il tono dei vasi sanguigni e proteggono i capillari.

E’ particolarmente indicato nei casi di colon irritabile ed emorroidi, nella lotta all’osteoporosi (grazie alle alte quantità di calcio che contiene) e nel contrastare le infezioni virali.

Carboidrati a cena: eresia o possibilita gustosa?

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Soffri di insonnia o di obesità? I carboidrati alla sera fanno per te.

Sento sempre più spesso persone che hanno paura di mangiare carboidrati alla sera perchè convinti che ingrassino. La prima cosa che voglio chiarie è che conta quanto si mangia e non quando. Le calorie hanno lo stesso effetto sul corpo, indipendentemente dall’orario in cui vengono consumate. L’importante è non superare le calorie che soddisfano il nostro fabbisogno giornaliero.

Scorpiamo quindi insieme perchè i carboidrati a cena fanno bene:

Secondo una ricerca effettuata presso la Hebrew University of Jerusalem e pubblicata sulle riviste scientifiche Obesity e Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseases, i carboidrati concentrati nel pasto serale aiutano i soggetti affetti da obesità severa, prevenendo le principali patologie legate a questa condizione morbosa. Secondo i ricercatori, la cena composta da carboidrati comporta variazioni agli ormoni responsabili, con un conseguente miglioramento del senso di fame, di sazietà e della resistenza insulinica.

La ricerca, inoltre, ha confermato che i carboidrati assunti nel pasto serale, aiutano a mantenere il peso ideale e prevenire il diabete.

Inoltre, i carboidrati assunti alla sera aiutano a combattere l’insonnia (anche quella cronica) e a migliorare il nostro umore. Per produrre gli ormoni dell’umore e del sonno, ovvero serotonina e melatonina, serve un aminoacido essenziale chiamato triptofano che per essere assorbito dal cervello ha bisogno di insulina. Questo ormone elimina gli altri aminoacidi (che di solito troviamo nella carne e che ostacolano l’assorbimento di triptofano da parte del cervello). Il consumo di carboidrati aumenta i livelli di insulina rendendo possibile cosi la sintesi di serotonina e melatonina. In questo modo migliorano sia l’umore che la qualità del sonno.

Depurare l’ intestino per vincere malessere e malori.

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Ippocrate diceva sempre che le malattie sono il risultato di un intestino intossicato. Aveva ragione. Nel nostro colon c’è una notevole quantità di flora batterica che può essere soggetta a modificazion che la rendono dannosa per la nostra salute. L’equilibrio della nostra flora intestinale è un’arma contro tumori, malattie della pelle (eczemi, psoriasi, acne) e disturbi intestinali (colite, stitichezza, gonfiore addominale, meteorismo, flautolenza, diarrea, ecc).

Le cause delle altrazioni nocive della nostra flora batterica sono sempre legate ad un’alimentazione squlibrata, ricca di tossine e povera di fibre ma anche ad alcuni farmaci come i lassativi, gli antibiotici, i tranquillanti ecc. Le conseguenze di tutto questo sono la comparsa di batteri nocivi nell’intestino capaci di svilupparsi in condizioni anaerobiche (funghi, muffe, candida, parassiti, vermi intestinali).

Se vi sentite stanchi, gonfi e con la pelle spenta è ora di disintossicare il vostro intestino. In generale, il cibo di origine animale, ha bisogno di un tempo di digestione superiore a quello di origine vegetale richiedendo un flusso maggiore di sangue che facilita i processi infiammatori. Assolutamente da evitare latte vaccino e derivati: infiammano l’intestino e aumentano la secrezione di muco.

Sconsigliati anche affettati, cibi raffinati come la farina 00, il pane bianco, la pasta bianca, le merendine, i cereali che contengono glutine, l’alcool e il fumo.

Consigliati invece: frutta, verdura, prodotti di soia fermentati come miso, tempeh, yogurt di soia, legumi, quinoa, miglio, amaranto e grano saraceno.

Ipotiroidismo e soia. Proibito o possibile?

ipotiroidismo_e_soia

Uno degli argomenti più discussi, nel mondo dell’alimentazione, è la possibilità di assumere soia in caso di ipotiroidismo. Alcuni sostengono che la soia non dovrebbe essere consumata ma vediamo se questa affermazione è corretta.

La soia, conosciuta anche come fagiolo miracoloso, è un alimento che non dovrebbe mai mancare in un’alimentazione equilibrata. Essendo ricchissima di proteine ed acidi essenziali, può tranquillamente sostituire la carne, offrnedoci nutrienti benefici per la salute.

Studi internazionali, ma anche Italiani, hanno dimostrato molto effetti positivi e rarissimi effetti negativi. Ci si domanda allora, perchè questa diceria sul fatto che la soia faccia male alla funzione tiroidea. Tutte queste notizie, però, sono prive di un significato clinico e non ci sono evidenze che confermino l’interferenza della soia con l’attività tiroidea.

Il sospetto è che queste notizie derivino dalla continua lotta tra inustria lattiero casearia ed il crescente mercato di lattte vegetale. Le persone che soffrono di ipotiroidismo possono quindi consumare la soia assicurandosi di consumare quantità adeguate di iodio, un elemento molto importante per la biosintesi degli ormoni tiroidei. Per chi soffre di tiroide autoimmune di Hashimoto, invece, può consumare la soia solo se la funzione della ghiandola è normale (quindi non sotto cura ormonale).

Chi assume farmaci come l’eutirox o il tirosint deve prestare attenzione al consumo perchè interferisce con l’assorbimento di questi medicinali, rendendoli meno efficaci. La soluzione migliore sarebbe consumare soia 5 ore dopo l’assunzione del medicinale.

Oltre alla soia ci sono molti alimenti che possono interferire con l’attività della tiroide e l’assunzione di farmaci, ad esempio gli alimenti ricchi di fibre, legumi, frutta, verdura, cavolo. Ma dobbiamo rinunciare anche a loro? La conclusione è che si può consumare tranquillamente anche se soffri di tiroide e, se sotto terapia ormonale, avendo l’accortezza di introdurre il tutto con moderazione a distanza di 5 ore dall’assunzione dei farmaci.

La papaya: aiuta la digestione e previene Parkinson ed Alzheimer.

papaya

La papaya è una pianta che appartiene alla famiglia delle Caricacee e proviene dalla Malesia.
Diffusissima in tutti i paesi tropicali, ha bisogno di un clima caldo e umido per crescere.

E’ composta per l’87% da acqua e per il 13% da carboidrati, vitamine e minerali vari e ha un’importante quantità di antiossidanti tra cui vitamina C e vitamina E. Grazie alla vitamina A, è in grado di rigenerare i tessuti epiteliali. Contiene riboflavina, niacina e tiamina. Tra i minerali, invece, troviamo calcio, ferro, fosforo e magnesio.

La papaya contiene vari principi attivi che sono ottime per contrastare diverse patologie. Grazie alla papaina, un enzima, ha un forte potere digestivo e può essere consumata in quantità abbondanti. I polifenoli che contiene hanno proprietà antiossidanti e rallentano l’invecchiamento cellulare combattendo i radicali liberi e prevenendo l’insorgenza di malattie degenerative.

Grazie a questa proprietà antiossidante, la papaya è ottima per contrastare gli effetti degenerativi causati dall’età e patologie come il morbo di Parkinson o Alzheimer.

Recenti studi hanno dimostrato che è in grado di disintossicare l’organismo e accelerare l’eliminazione e lo smaltimento di sostanze di scarto effettuando una sorta di pulizia dell’intestino stimolando il metabolismo a ridurre il sovrappeso.

Assunta fresca o sotto forma di integratore alimentare, aiuta a ristabilire l’equilibro acido-base nell’organismo.