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Bimbi ed estate: la giusta dieta alimentare e i consigli del nutrizionista

Quando arriva il grande caldo, come in questi giorni, i bambini tendono ad essere inappetenti ed a non voler mangiare nulla di tradizionale.

Come possiamo comportarci per far fronte a questa situazione?
In estate bruciamo meno energia per mantenere costante la temperatura corporea rispetto a quello che succede durante l’inverno, per questo il nostro organismo deve assumere meno calorie attraverso l’alimentazione.
I bimbi hanno un sistema di autoregolazione più funzionale rispetto a quello degli adulti, per questo quando fa caldo tendono a mangiare di meno. E’ inutile forzarli a consumare pasti abbondanti, il cibo verrebbe visto come una punizione e questo non può essere considerato una buona cosa visto che la naturale e temporanea inappetenza potrebbe trasformarsi in un fenomeno costante con i relativi rischi che ne conseguono (ad esempio il rischio di sviluppo di disturbi come anoressia e bulimia).
Per questo è importante puntare a pasti leggeri e ricchi di vitamine. Prima di tutto dobbiamo far bere tantissima acqua ai nostri piccoli per non farli disidratare e proporre loro dei succhi di frutta che contengono anche pochi zuccheri o ancora meglio delle spremute fresche. Evitiamo tassativamente bibite gasate e ghiacciate.
Qualche altro cibo che mi sento di consigliare in questo periodo è, ad esempio per la colazione, una buona tazza di latte fresco con i cereali oppure dello yogurt o i sopra citati succhi di frutta.
Anche a merenda vanno benissimo ma anche un buon gelato (evitando creme troppo pesanti) fornisce il giusto apporto calorico e aiuta a dare un po’ di sollievo dal caldo oltre a dare proteine, calcio, fosforo, ferro e vitamine A, B1 e B12 indispensabili per la crescita dei nostri piccoli.

Per pranzo e cena puntare a un classico pasto ricco di frutta e verdura da consumare in grande quantità perché ricche di vitamine e sali minerali.

Possiamo prediligere i vegetali gialli e rossi (peperoni, albicocche, pomodori,carote, ecc) che stimolano la produzione di melanina proteggendo la pelle dalle radiazioni solari.

Un modo per proporre riso e pasta, invece, è quello di renderle sotto forma di fresche insalate condendole con del formaggio fresco, dei pomodori e magari del buon basilico.
Da evitare, invece, fritture e cibi pesanti che porterebbero ad ulteriore inappetenza e ad un aumento della temperatura corporea del bimbo.

Dieta Dukan – Nuovi guai per Pierre Dukan denunciato da una paziente per la sua dieta

Pierre Dukan, l’inventore della dieta che porta il suo nome, dopo essere stato radiato dall’ordine dei medici, è anche stato citato in giudizio da una sua ex paziente. Pierre Dunkan, infatti, è stato denunciato da una donna dopo averle prescritto un farmaco molto pericoloso.

Per farla dimagrire infatti, Dukan, le avrebbe prescritto il farmaco Mediator, un antidiabetico, taglia-fame. Dopo sua richiesta, Dukan è stato radiato dall’Ordine dei medici ma dovrà comunque rispondere a questa nuova accusa. Il farmaco è stato prescritto ad una donna 70enne con problemi cardiaci, fino al 2009, anno in cui il medicinale è stato ritirato dal mercato. La cosa più grave è che Dukan non avrebbe richiesto alla donna alcun esame del sangue o cardiovascolare.

Siete ancora sicuri di voler seguire questo regime alimentare che va tanto di moda ma ha cosi tante controindicazioni, al punto da farlo radiare dall’albo dei medici e scatenare le ire di tutti i nutrizionisti del mondo?

Vi ricordo, inoltre, che la Dukan non è il vero inventore di questa dieta perchè non ha fatto altro che rivisitare la già famosa (problematicamente parlando) dieta Atkins.

A voi la scelta…

I – come Iodio! L ABC Alimentare

Lo iodio è un oligoelemento essenziale per la crescita e per lo sviluppo normale. Viene utilizzato nella produzione degli ormoni della ghiandola tiroidea (la tiroxina) che è responsabile della conversione dei grassi in energia, di stabilizzare il peso corporeo e di controllare i livelli di colesterolo.

Questi ormoni prodotti dallo iodio sono necessari anche per la formazione delle nostre ossa, oltre a mantenere la nostra pelle, unghie, capelli e denti in condizioni ottimali. Una carenza di iodio può provocare l’ingrossamento della tiroide ed altre patologie come il deficit intellettivo in età adulta ed adolescenziale, rischio di aborto e mortalità pre e neonatale.

La dose giornaliera raccomandata (RDA – Recommendend Daily Allowance) è 150mg. Le donne in gravidanza devono aumentare l’assunzione dello iodio a 175mg (per lo sviluppo del feto) e raggiungere i 200mg durante l’allattamento. Questo per consentire al bimbo di formare le ossa ed evitare deficit intellettivi o ancora peggio portare a rischio la gravidanza.

Guardiamo insieme il contenuto medio di iodio nei più comuni alimenti:

Pesce marino  1220 μg/kg, fino a 2.5 mg/kg
Molluschi  798 μg/kg, fino a 1.6 mg/kg
Alghe marine 20-8000 mg/kg se essiccate
Sale marino 1.4 mg/kg
Latte di mucca 50-200 μg/L
Uova 70-90 μg/kg
Frumento e cereali 47 μg/kg
Pesce d’acqua dolce 30 μg/kg
Carne  50 μg/kg
Frutta 18 μg/kg
Legumi 30 μg/kg
Verdura  29 μg/kg

 

M come Magnesio! L ABC alimentare

Il magnesio è un minerale importantissimo per il buon funzionamento del cuore, dei muscoli dell a circolazione e del sistema nervoso. Inoltre è importantissimo per una salute ottimale sia di denti che di ossa. Partecipa a molti processi metabolici, tra i quali il più importante è quello della produzione di ATP (adenosintrifosfato) a partire dal glucosio, fonte energetica fondamentale per la regolazione degli impulsi muscolari e nervosi.

In aggiunta, il magnesio svolge un ruolo importante nell’assorbimento e nel metabolismo di potassio, fosforo, calcio e sodio.

Carenza:

La carenza di magnesio può influenzare quasi tutti gli organi del corpo. Per quanto riguarda i muscoli scheletrici la a carenza causa degli spasmi, crampi, tensione muscolare dolore muscolare, tra cui mal di schiena, dolore al collo, mal di testa. Inoltre, può causare alterata funzionalità cardiaca ed anche crisi tetaniche.

Fonti alimentari:

Il magnesio è presente nella clorofilla, per questo i vetegali a foglie verdi ne sono ricchi contenitori. Per quanto riguarda la frutta la banana è il frutto più ricco di magnesio mentre altri frutti di uso comune, la carne, il pesce ed il latte, sono fonti di minore importanza.

Nel complesso, diete ricche in vegetali e cereali non raffinati hanno un contenuto di magnesio maggiore rispetto a quello di diete ricche di carni, prodotti lattiero-caseari ed alimentari raffinati.
Il Fabbisogno giornaliero di magnesio è da considerarsi da 3 a 4,5 mg/kg.

N come Noci! L ABC alimentare

Le noci sono un alimento altamente energetico, contengono elevate quantità di lipidi. Le noci sono un alimento altamente energetico, contengono elevate quantità di lipidi, gran parte dei quali polinsaturi. In particolare la noce è piuttosto ricca di acido alfa-linoleico.

Le noci rientrano a pieno titolo tra gli alimenti utili per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo ed il rischio cardiovascolare, purché – naturalmente – siano inserite nel contesto di una dieta equilibrata e di uno stile di vita sano. Numerosi, infatti, sono gli studi che hanno indagato e confermato i benefici ascrivibili ad una dieta ricca di noci; sebbene non manchino rare eccezioni in senso opposto, in base ai risultati di questi studi possiamo affermare che il consumo di 40-80 grammi di noci al giorno, in una dieta equilibrata, produce mediamente un calo dei livelli di colesterolo LDL (cattivo) di circa 8-12 mg/dL, mantenendo sostanzialmente invariati i valori del colesterolo buon

Inoltre, essendo ricche di antiossidanti le noci possono aiutare a ridurre lo stress ossidativo e a contrastare l’invecchiamento cutaneo e cellulare.

Anche le proteine, contenute nelle noci, nascondono proprietà terapeutiche. Sono, infatti, particolarmente ricche di un amminoacido, l’arginina che viene trasformato dalle cellule della parete vasale in nitrossido, una sostanza in grado di prevenire e contrastare i fenomeni dell’arteriosclerosi.

 

P – come Pasta! L ABC alimentare

 

Esiste forse cibo più naturale e semplice della pasta? Semola di grano duro e acqua. Nessun conservante perché è l’essicazione del prodotto estruso che permette un’indefinita conservabilità, nessun colorante: guardando in controluce un fascio di spaghetti ritroviamo la luminosità del sole assorbita dal chicco di grano e restituita dalla semola; nessun additivo chimico e neppure il sale. Ma per capire come nulla, o ben poco si disperda durante i vari passaggi del processo produttivo, sarà opportuna una breve analisi. Sezionando longitudinalmente un chicco di grano questo appare formato da tre zone distinte.
La parte periferica rappresenta circa il 12-18%, la zona centrale , da cui si ricava in fase di macinazione la semola, costituisce l’80-85% ed infine, nella parte apicale, il prezioso germe che è l’organo riproduttivo del grano, ed è quindi la vita stessa del chicco.

Le sostanze proteiche si trovano per la maggior parte concentrate nel germe pertanto la loro presenza nelle semole e negli sfarinati è in funzione dei vari tipi di macinazione ai quali il grano è stato sottoposto. Maggiormente presenti nella semola di grano duro, la cui macinazione avviene in cilindri rotanti che colpiscono il chicco, permettendo così la separazione del germe che normalmente è prelevato, lavorato a parte e riunito alla semola. Mentre la macinazione del grano tenero avviene “dorso contro dorso” cioè il chicco si frantuma per sfregamento ed il germe, irrecuperabile, finisce per essere eliminato con la crusca. La composizione del chicco non è ovviamente uniforme dalla periferia al nucleo, ma varia man mano che si procede verso il centro, con una diminuzione graduale del contenuto di lipidi, sali minerali, vitamine, enzimi e cellulosa, e conseguente aumento di glucidi.
Siccome le semole sono ricavate dalla parte centrale del chicco si potrebbe pensare che la pasta integrale, cioè quella prodotta anche con la crusca, possegga un più alto potere nutritivo.
E ciò è vero, ma la crusca è sempre stata eliminata dagli sfarinati (la Bibbia, nel Genesi, ci informa che gli ebrei la separavano dalla farina) perché una farina integrale (e perciò una pasta integrale) è più ricca di proteine, ma è anche vero che è di gran lunga più elevato il contenuto di fibra grezza che, non assorbita, viene eliminata dall’organismo con conseguente scarso utilizzo di queste.

Nutrirsi significa rifornire l’organismo degli stessi elementi di cui è costituito e che vengono continuamente consumati. Le proteine, i grassi e i carboidrati danno energia al corpo umano, un’energia che è misurabile in calorie. Ogni cibo dunque, in base al proprio contenuto di elementi suddetti, fornisce un certo quantitativo di calorie che può essere più o meno equilibrato, in base alla percentuale delle sostanze stesse presenti: due cibi ugualmente calorici possono pertanto essere assimilati in modo assai differente dall’organismo.
L’altra precisazione riguarda le proteine. Sono i costituenti fondamentali delle cellule, in esse vi sono una ventina di aminoacidi diversi, molti dei quali possono essere costruiti dall’organismo, altri invece devono essere introdotti con il cibo perché l’organismo non è in grado di costruirli da solo; sono nove e vengono detti aminoacidi essenziali.

Dopo tali premesse addentriamoci nel discorso propriamente dietetico.
Le 350 calorie fornite da 100 grammi di spaghetti, o altra pasta, sconditi non devono essere accusate di creare problemi dietetici.
Che la pasta faccia ingrassare è un luogo comune che va sfatato. Chi di noi, sgranocchiando davanti al televisore una tavoletta di cioccolato da 100 grammi pensa alle 400 calorie che essa fornisce? O che una lattina di Coca-Cola e due bicchieri di vino bianco apportano praticamente le stesse calorie di un piatto di pastasciutta, ma in modo assai più squilibrato? La tabella che segue è eloquente, ivi sono comparati gli apporti energetici di alcuni fra gli alimenti più semplici e d’uso più comune.
Analizzando i dati relativi alla pasta è da sottolineare poi che l’amido (che costituisce la percentuale più alta dei carboidrati) è una fonte energetica ottimale, ed è di elevatissima digeribilità. Anche l’apporto calorico delle proteine risulta molto buono. Ricordiamo che delle circa 2800 calorie giornaliere che occorrono mediamente all’uomo adulto, il 60% dovrebbe provenire da carboidrati, il 20% da lipidi e il 10% da proteine. Quindi anche da questo punto di vista la pasta è un alimento sufficientemente bilanciato in termini calorici e che come vedremo, risulterà perfettamente equilibrato una volta condito.

Q – Come Coenzima Q10! L ABC alimentare

IL COENZIMA Q10.

Il coenzima Q10 è un componente che prodotto naturalmente dal nostro organismo e si trova in ogni cellula del corpo. Il suo nome alternativo è ubichinone, e deriva dalla parola onnipresente, che significa “ovunque”.
Il CoQ10 svolge un ruolo chiave nella produzione di energia nei mitocondri, che sono le parti responsabili delle cellule per la produzione di energia in forma di ATP.
Inoltre il coenzima Q10 è un antiossidante potente che protegge il corpo dai danni dei radicali liberi. Nella maggior parte delle persone che hanno più di 30 anni i livelli del CoQ10 cominciano a ridursi , lasciando il corpo più vulnerabile ai danni dei radicali liberi.

Gli studi hanno dimostrato che gli integratori di CoQ10 possono aiutare ad aumentare i livelli del collagene e dell’elastina della pelle, ricostruendo i danni avvenuti nelle cellule dell’epidermide.
Il CoQ10 si trova come ingrediente in  molte creme per la cura della pelle con la capacità di ridurre la formazione delle rughe proteggendola dall’invecchiamento. Il CoQ10 può essere più efficace rispetto agli altri trattamenti topici vitaminici perché è una piccola molecola che può penetrare facilmente nelle cellule della pelle.

La ricerca ha dimostrato che il CoQ10 migliora anche il sistema immunitario, abbassa la glicemia, e può rallentare notevolmente la crescita tumorale.

Il nostro corpo è in grado di produrre il CoQ10 nella quantità di cui abbiamo bisogno. Il resto è sintetizzato dai cibi che consumiamo.

Gli alimenti vegetali ricchi in Coenzima Q10  sono gli spinaci, i broccoli, le arachidi, le germe di grano e i cereali integrali.

Gli integratori di CoQ10 sono estremamente sicuri, e disponibili in molte forme, tra cui capsule, compresse, creme per la pelle, o integratori anti-invecchiamento.

Non esistono casi di effetti collaterali di tossicità con l’uso di integratori di Q10 ma, in caso di malattie gravi o età avanzata è sempre meglio consultare il vostro medico prima di assumere un qualsiasi tipo di integratore.

R – come Riso! L ABC alimentare

Il riso, insieme alla pasta ed al pane, rappresenta la più comune fonte di carboidrati complessi nella nostra dieta. Risulta inoltre molto utilizzato nei soggetti celiaci come alternativa ai prodotti industriali, in quanto esso non contiene glutine.

La classificazione del riso tiene conto di diversi aspetti: il riso parboiled prevede un trattamento industriale atto a concentrare le vitamine ed i sali minerali nel chicco mentre quello integrale conserva parte della crusca grazie a processi produttivi che prevedono un processo di raffinazione molto leggero. Inoltre il riso è stato molto usato come alimento da sottoporre a manipolazione genetica (l’esempio del Golden Rice, nel quale si aumentava la sintesi del Beta-carotene nell’endosperma del chicco).

Inoltre a seconda delle dimensioni del chicco il riso si può definire: superfino, fino, semifino e comune.

Il riso brillato è quello che, per il processo di produzione che prevede, ha il minor valore nutritivo, che si limita ad amido (80%) e proteine (7-8%) che però sono a basso valore biologico in quanto carenti di amminoacidi essenziali. 100 g di riso brillato forniscono 360 kcal.

Il riso integrale contiene una porzione grassa (1,5-3%) che rende difficoltosa la sua conservazione, ma contiene, oltre ai sali minerali (fosforo, potassio, calcio, sodio, silicio, ferro e manganese) e ad alle vitamine, anche una buona quantità di fibra.

Il riso brillato a differenza del riso integrale risulta più digeribile (per l’assenza dello strato esterno), ma al tempo stesso quello integrale favorisce l’attività intestinale. Occorre stare attenti al consumo del riso, come ogni fonte di carboidrati, specie per il suo elevato indice glicemico e contributo calorico.

U – Come UVA! L ABC alimentare.

L’uva è il frutto della vite ( Vitis vinifera), è composta da molti acini ( o chicchi ) attaccati ad un graspo che nel loro insieme formano un grappolo; possiamo dividere l’uva in due grandi famiglie, quella bianca con acini dalla colorazione chiara ( sfumature di giallo fino al verde ) e quella rossa ( dal rosa fino al nero ). L’Italia rappresenta il maggiore produttore di uva a livello mondiale; le principali regioni produttrici d’uva sono la Puglia e la Sicilia.

Le sue origini sono incerte ma le sue proprietà e benefici sono conosciuti sin dai tempi più antichi in cui l’uva rappresentava il simbolo della vita. Se consumata fresca, come uva da tavola, o secca, come uva passa, non contiene assolutamente alcol, ingrediente tipico del vino, non da assuefazione né altera in nessun modo l’equilibrio psicofisico di una persona.

Ovviamente l’elemento principale dell’uva è rappresentato dall’acqua in percentuale che può variare dal 72 all’84 % circa, a seconda della qualità e degli zuccheri presenti, precisamente glucosio e fruttosio. Tra i minerali presenti annoveriamo il ferro, il calcio, il fosforo, il sodio ed il magnesio. Rilevante la presenza di sostanze polifenoliche responsabili di innumerevoli benefici alla salute umana: sostanze flavonoidi come antociani e tannini e non flavonoidi come gli acidi fenolici. Nell’uva troviamo anche alcuni acidi che hanno un ruolo determinante nella trasformazione del vino, l’acido malico, l’acido tartarico e l’acido citrico.

Per quanto riguarda le vitamine sono presenti la vitamina C, le dieci vitamine del gruppo B, ed in modestissima quantità troviamo traccia anche della vitamina A. Uno dei componenti più importanti è sicuramente una sostanza ( un fenolo ) presente nella buccia dell’uva chiamata resveratrolo con proprietà veramente benefiche nei confronti del nostro organismo.

L’uva è un frutto estremamente digeribile ed è in possesso di molte proprietà terapeutiche: ha effetto diuretico e leggermente lassativo, facilita il processo digestivo, aiuta l’organismo a ridurre il livello di colesterolo “cattivo” nel sangue e ad eliminare l’acido urico tenendo quindi alla larga la gotta.

La presenza nell’uva del resveratrolo, come scritto sopra, apporta molti benefici alla salute ed in particolare ha azione antibatterica ed antinfiammatoria, ha proprietà antiossidanti, quindi antitumorali, e contribuisce a rendere il sangue più fluido evitando la formazione di grumi. Un acino d’uva contiene principi attivi e nutrimenti utili alla rigenerazione della pelle. Probabilmente non tutti sanno che l’uva contiene il boro, un oligoelemento necessario per la salute delle ossa e quella celebrale.

La quercetina, un flavonoide naturalmente presente  nell’uva rossa, oltre ad avere proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, pare essere anche un’ottima fonte di energia, consigliata agli “spossati cronici”.

Dal punto di vista nutrizionale non esistono particolari differenze tra l’uva bianca e quella rossa, entrambi hanno più o meno le stesse calorie; tuttavia, se prendiamo in considerazioni le proprietà terapeutiche, l’uva rossa è in possesso di una maggiore quantità di ferro, di sostanze flavonoidi ed antiossidanti rispetto all’uva bianca.

Z – come Zinco! L ABC Alimentare

Lo zinco è un minerale essenziale presente in tracce nel nostro organismo (da 1, 5 a 2,5 g; il fabbisogno giornaliero è di 10 mg nell’uomo e 7 nella donna), più o meno la stessa quantità del ferro.

È presente nel cervello, nel pancreas e nel fegato, ma è presente anche nel nucleo di tutte le cellule. Oltre 60 enzimi richiedono zinco per essere attivati.

Lo zinco interviene nella catena beta dell’emoglobina, nello sviluppo delle gonadi, nelle funzioni nervose e nella memoria. Il suo metabolismo è alterato in condizioni di stress fisico o psichico.

Da questa breve introduzione, è abbastanza facile capire perché è stata proposta l’integrazione con zinco. Commettendo però sempre il solito errore:
avere più zinco non migliora assolutamente nessuna delle funzioni in cui lo zinco è coinvolto.

Pertanto, un soggetto sano, non ha nessun bisogno di integrare zinco.  Anche le ricerche che volevano dimostrare che lo zinco è utile per prevenire malanni stagionali o per aumentare genericamente le difese immunitarie non sono mai state confermate su larga scala.

C’è da dire però che, le carenze, come in ogni caso di malnutrizione, portano sintomi abbastanza evidenti: diminuzione dei linfociti e lesioni della pelle con infezioni secondarie. Se poi la carenza diventa cronica si hanno disturbi dell’acrescimento e della sessualità (ovviamente reversibili, basta eliminare la carenza).

Cibi ricchi di zinco sono carne, noci, tuorlo d’uovo, funghi, cacao ed ostriche. Bisogna ricordare che l’assorbimento intestinale non supera il 30%. Anche i fiocchi d’avena contengono una buona quantità di zinco, ma, essendo ricchi di fitati, l’assorbimento del minerale risulta decisamente ostacolato.

Alcuni autori di riviste / libri (che in genere non sono sportivi praticanti) sostengono che l’integrazione con zinco sia un toccasana nello sport, per esempio per i maratoneti, aiutandoli ad evitare la diminuzione delle barriere immunitarie del soggetto. In realtà sono stati smentiti da ogni ricerca condotta a livelli scientifici elevati: la diminuzione delle difese immunitarie si attua nel caso il soggetto si sottoponga a uno sforzo decisamente superiore al suo grado di allenamento.

Pronti per la prova costume? Consigli per una forma last minute!

Siete pronti per la prova costume?

L’estate è ormai alle porte (anche se il meteo di questi giorni ci porta più ad un autunno che a una primavera..) e il panico da pancetta inizia a farsi sentire sempre di più! Ma non preoccupatevi! Siamo ancora in tempo a perdere, in modo sano, i chili in eccesso che ci fanno sentire gonfi!

La cosa importante da capire, per prepararci ala spiaggia è che NON dobbiamo per nessun motivo farci del male con diete ipocaloriche o diete last minute che tanto non ci porterebbero ai risultati desiderati ma, anzi, ci porterebbero danni alla salute facendoci riaccumulare in breve tempo il peso perso.

Quello che è assolutamente necessario è seguire una dieta equilibrata senza estremità che ci permetta di dimagrire in modo sano e naturale, modellando il nostro corpo, rafforzando il nostro organismo e rigenerando le cellule della pelle!

Come possiamo prepararci? Seguite queste mie regole e vedrete che risultati!
– Preferite frutta e verdura.

Mangiate tanta verdura cruda in porzioni abbondanti e frutta fresca (2/3 porzini al giorni). Questi due alimenti sono una fonte sia di carboidrati essenziali che di vitamine e minerali che servono per le funzioni biochimiche delle nostre cellule.

– Bevete tanta acqua.

Bere tanta acqua è un toccasana per la salute! Può, inoltre, aiutarti a sentire meno la fame. Quando sei affamato prova a bere uno o più bicchieri d’acqua, noterai una riduzione dell’appetito.

– Fate pasti leggeri.

Sostitutire i pasti pesanti ricchi di grassi e zuccheri con qualcosa di leggero e fresco come insalate di pasta o di riso ma anche con verdure miste, vi daranno energia e nutrienti di cui avete bisogno senza sovraccaricare lo stomaco e facendovi sentire più leggeri e sani.

– Bevete il the verde tra i pasti.

Una scelta buona, estiva e molto salutare è sicuramente il the verde che ci aiuta a perdere peso grazie al suo alto contenuto di chatechine. Queste sono sostanze che aumentano i livelli di ossidazione dei grassi e la termogenesi che è il processo attraverso cui il nostro corpo consuma calorie. Le catechine hanno anche un ruolo importantissimo nella regolazione del glucosio; contribuiscono alla regolazione del suo livello nel sangue dopo i pasti. Per questo dovremmo includere il the nella nostra dieta bevendone 2 tazze al giorno, sopratutto se stiamo facendo sforzi per perdere peso.

– Non dimenticate la colazione.

Se non fate colazione, il metabolismo rallenta ed entra in modalità fame: un meccanismo di difesa contro la fame che riduce i nostri bisogni calorici perchè pensa che rimarrà senza sostanze energetiche per un lungo periodo di tempo (per esempio 8-10 ore o più).

– Fate pasti piccoli e frequenti.

Fare picoli pasti (5 giornalmente, uno ogni 3/4 ore) aiuta il nostro metabolismo ad accendersi bruciando più calorie per attivare il processo digestivo.

– Ridurre le porzioni nel vostro piatto.

Ricordatevi sempre che dovete ridurre di almeno 500 Calorie al giorno il vostro apporto nutritivo. Cercate quindi di evitare gli spuntini che contengno tante calorie e seguite una dieta con tanti, ma piccoli, pasti.

Seguite i miei consigli facendo 20 minuti di attività fisica e i risultati inizieranno ad essere visibili già dopo una sola settimana! Il dimagrimento arriva in modo naturale e non sforzato come nelle varie diete last minute (un esempio tipico la dieta Dukan) che mettono in pericolo la nostra salute e, per questo, sono assolutamente stra sconsigliate!

Fibre alimentari e perdita di peso. Le includiamo nella dieta?

Le fibre alimentari. Perchè fanno bene al nostro organismo? E come possono aiutarci nella perdita di peso?

La fibra è costituita principalmente da carboidrati complessi e solo ultimamente la scienza ha iniziato ad apprezzarne i benefici per la salute del nostro organismo.

Quali sono questi benefici? Le sostanze potenzialmente tossiche contenute negli alimenti e nel fluido biliare si legano alle fibre e sono escrete dall’organismo in questo modo si evita che possano danneggiare l’intestino crasso o essere riassorbite in quella sede. L’evidenza statistica, indica che molte fibre riducono anche il cancro al colon ed altri tipi di tumore e questo perché la fibra lega le sostanze cancerogene.

E’ anche possibile che il beneficio sia dovuto alla mancanza di altri elementi nella dieta ricca di fibre. Le persone che seguono un’alimentazione ricca di fibre tendono ad assumere meno grassi e meno calorie. Inoltre, la presenza della fibra nella dieta riduce il colesterolo legandolo ed eliminandolo dal nostro corpo.
Le fibre si trovano in due forme: solubili e insolubili. La fibra insolubile più comune è la cellulosa, che si trova nella lattuga, nelle carote, nel sedano, nel riso integrale, nella maggior parte delle altre verdure, in molte bucce della frutta e nel pane integrale. Le fibre solubili legano varie molecole, altrimenti formano semplicemente delle masse nella parte bassa dell’intestino.

Le fibre solubili comprendono l’amilopectina, altre pectine ed altri amidi complessi. Questo tipo di fibra è presene nei cibi crudi o poco elaborati. A causa dell’aumentata superficie, queste fibre si ritiene siano più salutari. Buone fonti ne sono, la crusca d’avena, l’orzo, la frutta fresca (con la buccia), i cavoletti di Bruxelles, le patate con la buccia, i fagioli e le zucchine. Le fibre solubili inoltre legano l’acqua molto bene, aumentando il senso di sazietà.

Per questo possiamo affermare più fibre, meno chili e più salute!

Malattie degenerative: esiste un modo per evitarle?

Cosa sono le malattie degenerative?

Le malattie degenerative sono malattie come diabete, artrite, cancro, problemi cardiaci, ecc. Ovvero disturbi multifattoriali che, oltre alla predisposizione genetica, possono essere causate da fattori ambientali come lo stile di vita, l’invecchiamento e, sopratutto, un’alimentazione inappropriata. Negli ultimi anni queste malattie hanno avuto un’altissima diffusione infestando la civiltà occidentale causando numerosi morti e numerose malattie croniche che ci porteremo dietro a vita. Ma vi siete mai chiesti come mai nonostante abbiamo la migliore tecnologia medica nel mondo abbiamo anche la più alta diffusione di questo genere di malattie? Beh, la risposta è la riduzioen della qualità della nostra alimentazione. La qualità è un fattore determinante per l’esacerbazione delle malattie degenerative.

L’unica protezione che abbiamo, contro questo genere di malattie, è un’alimentazione basata su alimenti di origine vegetale. Tante ricerche hanno dimostrato che ci sono relazioni positive tra una dieta vegetariana e una riduzione del rischio di malattie croniche. La dieta ricca di prodotti vegetali contiene tante fibre, tanti nutrienti e filonutrienti essenziali oltre a sostanze antiossidanti molto potenti che possono proteggere le cellule dai vari danni che, queste malattie, possono causare.

Una dieta ricca di prodotti di origine animale, invece, può essere troppo pericolosa per la nostra salute ed eccone il motivo: la carne contiene prodotti di scarto che non sono stati eliminati dagli animali oltre ad ormoni e liquidi tossici che sono stati rilasciati nel sangue e nei tessuti al momento della morte dell’animale. La vita cellulare, infatti, continua anche dopo la sua morte cosi le cellule continuano a produrre materiali di scarto che si trovano nel sangue e nei tessuti in decomposizione dell’animale. Inoltre abbiamo sostanze liposolubili che vengono accumulate nel tessuto adiposo dell’animale cosi più l’animale risultava grasso più aumenta la pericolosità per il nostro organismo e per la nostra salute.

Ricerche recenti dicono chiaramente che i prodotti di origine animale sono la causa delle malattie degenerative e, per questo, devono essere consumate con moderazione o essere completament eliminate in modo da garantire una popolazione sana e longeva.

Pronte per la prova costume? In forma in due settimane!

E’ possibile prepararsi all’estate e raggiungere un peso forma in due settimane?

In questo periodo dell’anno, quasi tutti prepariamo il nostro corpo per la spiaggia cercando di seguire diete, più o meno strette, per dimagrire. Ma qual’è l adieta che ci permetterà di perdere i kg in eccesso?

La risposta è una sola: una dieta adatta al nostro organismo e ai nostri bisogno personali. E solo un dietologo può aiutarvi per questo. Non dovete demoralizzarvi, la soluzione esiste e funziona perfettamente!

Come possiamo farcela?

Seguite per due settimane una dieta personalizzata sulle vostre specifiche e che corpa tutti i vostri bisogno ed esigenze del vostro organismo e vedrete i risultati sperati già dalla prima settimana! La perdita di peso è sempre soggettiva e dipende sempre dal peso in eccesso di ognuno di noi ma per un aperdita di peso moderata servono solitamente 3/4 settimane quindi abbiamo un ampio lasso di tempo che ci separa da qui alle calde spiagge!

Non dimentichiamoci, però, che l’attività fisica ha un ruolo importantissimo per l aperdita di peso! Allenandoci un’ora al giorno per 2 settimane avremo i risultati sperati sia per la perdita di peso che per il rassodamento del nostro corpo! Inoltre, sempre in questo periodo cercate di preferire un consumo di frutta e verdura fresca che contengono tutte le vitamine necessarie e cercate di eliminare pasti pesanti con tanti grassi. Infine… ricordatevi sempre di bere tanta acqua naturale e 2 tazze di the verde al giorno che vi aiuteranno ad aumentare il vostro metabolismo.

E se questo non bastasse… contattatemi! Ed insieme raggiungeremo i traguardi sperati!

Dieta Dukan i pericoli al nostro metabolismo.

I pericoli fatali al nostro metabolismo della dieta Ducan.

Ecco come portano la perdita del peso le diete iperpoteiche e ipocaloriche come quella di Ducan.

In generale, una superalimentazione porta indubbiamente ad un aumento di peso, indipendentemente da quale possa essere la fronte delle calorie in eccesso: Carboidrati, lipidi, proteine o anche alcol. Quando guadagnate peso, il vostro tessuto adiposo tende ad ingrandire le cellule presenti in adulti e in bambini a parte l’ingrandimento c’è anche l’aumento del numero delle cellule.
Durante la perdita di peso, le cellule esistenti si restringono semplicemente, per cui ci sono molte piccole cellule a digiuno che aspettano solo l’occasione di crescere nuovamente. L’esistenza di queste cellule ” a digiuno” può spiegare perché molte persone tendono così facilmente a riprendere peso.
Per la maggior parte del tempo, le cellule dell’organismo traggono la loro energia dal glucosio del sangue , Di notte, quando si abbassa il livello dei carboidrati nel sangue, le proteine del sangue sono degradate nel fegato e sono trasformate in glucosio e in una certa misura è degradato anche il tessuto  adiposo.
Nel corso della dieta Ducan, l’organismo incomincia a demolire la massa muscolare per convertirle in glucosio. Dopo alcuni o giorni fino a una settimana l’organismo passa dalle fonti di glucosio ai grassi del tessuto adiposo. Questi grassi sono metabolizzati ad acidi grassi che sono convertiti in corpi chetonici.
I corpi chetonici in generale sono sostanze nutritive utilizzati nei mitocondri per il metabolismo aerobico.

Perché si perde peso così bene nella prima fase della dieta Ducan?
Parte della risposta si bassa sul fatto che i corpi chetonici sono potenzialmente pericolosi, perché sono degli acidi organici relativamente forti e abbassano il pH del sangue causando possibili acidosi. A questo punto perdete molto peso, perché state letteralmente ”buttando nello scarico” le calorie in eccesso.
E importante notare che una prolungata chetosi/acidosi può essere pericolosa o anche fatale. Una ragione è che la quantità eccessiva di urina potrebbe produrre uno squilibrio secondario dei sali minerali e questo è pericoloso, specialmente per un cuore debole. Una dieta sotto controllo medico che copre tutti i fabbisogni in tutti i macronutrienti per ogni individuo ha lo scopo di evitare un reale stato di acidosi, e coloro che seguono una rigida dieta priva di carboidrati come la dieta Ducan dovrebbero essere sotto constante controllo medico.
Voi da soli potete capire se siete in uno stato di acidosi esterna per il gusto metallico (acetone) in bocca quando vi svegliate al mattino.

 

Burro vs Margarina. Considerazioni e salute.

Burro contro margarina qual’è più salutare?

Di solito utilizziamo i termini “grassi animali” ed “oli vegetali” per la natura solida e fluida di questi due gruppi di lipidi. La margarina è un grasso che non esiste in natura ma deriva da un mix di oli vegetali e grassi animali lavorati tramite processi industriali.
I grassi utilizzati per realizzarla sono spesso di qualità scadente e con valore alimentare molto basso e vengono idrogenati per essere resi liquidi dato che in natura sono solidi. La considerazione ironica è che, per evitare gli acidi grassi saturi del burro nell’alimentazione, il mercato ha creato la margarina che, tramite i suoi processi di idrogenazione, ha reso i suoi grassi più saturi creando cosi il grande svantaggio di questo alimento rispetto al burro.

Studi recenti dimostrano che gli acidi grassi trans fanno aumentare il colesterolo LDL (lipoproteine a bassa densità) e riducono il colesterolo HDL (lipoptroteine ad alta densità), favorendo cosi l’insorgenza di malattie cardiache. Per questo, l’effetto degli acidi grassi trans è paragonabile a quello degli acidi grassi saturi.

In generale sia la margarina che il burro devono essere consumati in quantità limitate ma, dovendo scegliere, dal punto di vista biochimico è meglio preferire il burro ma sempre senza eccedere.

 

Indice glicemico. Istruzioni per l’ uso

 

Cos’ è l’indice glicemico?

L’indice glicemico rappresenta la velocità con cui aumenta la glicemia in seguito all’assunzione di 50 grammi di carboidrati. La velocità si esprime in percentuali prendendo il glucosio come punto di riferimento (100%).

Vi elenco l’indice glicemico dei principali alimenti, suddiviso per percentuale:

Indice 20-40
Yogurt scremato   20
Fagioli di Soia in scatola 21
Noccioline 25
Fagioli di soia 27
Crusca di riso 27
ciliegie 32
Fagioli rossi 32
Fruttosio 32
Piselli secchi 34
Fagioli marroni 36
Orzo 36
Pompelmo 38
Lenticchie rosse 38
Latte intero 40

Indice 40-80
Fagioli secchi 41
Salsicce 42
Lenticchie comuni 42
Lenticchie verdi 43
Fagioli neri 44
Latte di soia 46
Albicocca 46
Piselli bolliti 46
Latte scremato 47
Fettuccine 47
Segale 49
Cioccolato al latte senza zucchero 50
Yogurt intero 53
Spaghetti 54
Mela 54
Polpa di pomodoro 55
Pane d’orzo 56
Ravioli 56
Spaghetti cotti per 5 minuti 58
Succo di mela 60
All bran cereali 63
Pesca fresca 63
Riso instantaneo bollito per 1 minuto 66
Uva 67
Succo d’ananas 68
Succo di pompelmo 71
Succo d’arancia 75
Kiwi 77
Patate dolci 77
Banana 78
Pop corn 79
Uva sultanina 80
Mango 80

Indice 80-100
riso integrale 81
Riso bianco 83
Pasticcio di carne 84
Pizza al formaggio 86
Hamburger bun 87
Gelato 87
Cous cous 93
Cocomero 93
Ananas 94
Gnocchi 95
Carote 100
Pane bianco comune 100

Indice oltre 100
Melone 103
Miele 104
Zucca 107
Glucoso 137
Maltosio 164

Ricordate che l’indice glicemico dipende da diversi fattori come la prevalenza di amilosio o apilopectina, la cottura, la presenza di fibre e la quantità di zucchero presente. Inoltre l’indice glicemico è influenzato anche delle proteine e dei grassi. La presenza di questi due macronutrienti rallenta sia la velocità di assorbimento intestinale che la fame.

Indice glicemico e sport: qui https://www.dieta-personalizzata.it/sport-e-carboidrati-a-cosa-prestare-attenzione/ trovate un articolo interessante!

Sport e carboidrati. A cosa prestare attenzione?

Gli atleti devono far sempre attenzione alla loro dieta per raggiungere le massime prestazioni. Per chi pratica sport aerobici, l’insulina gioca un ruolo molto importante nella scelta degli alimenti da assumere prima della gara. Se un atleta fa una colazione abbondante e ricca di carboidrati, aumenteranno i livelli di glucosio ematico ma anche, di conseguenza, quelli dell’insulina che può portare ad un calo della concentrazione di glucosio sotto i valori normali. Possono trascorrere ore prima che i livelli di glicemia aumentino di nuovo. Inoltre, gli alti livelli di unsulina, andrebbero ad attivare la sintesi dei lipidi e del glicogeno inibendone la demolizione. In poche parole, l’atleta, dopo una colazione a base di carboidrati, si troverebbe senza energia per una buona parte di tempo. Per questa ragione molti sportivi ad alto livello non mangiano prima di una gara da disputare al mattino oppure, se lo fanno, si nutrono in maniera frugale, evitando grandi quantità di cibi ad alto indice glicemico.

Un altro errore che spesso fanno gli atleti è quello di bere caffè o the al mattino. Infatti, oltre ad una generica stimolazione del sistema nervoso centrale, la caffeina inibisce la produzione di insulina e favorisce la mobilitazione dei depositi di grasso. Pertanto devono essere attenti alla quantità ma sopratutto alla qualità dei carboidrati che consumano preferendo quelli a basso indice glicemico che permettono di rilasciare glucosio lentamente oltre ad essere perfetti per fornire tutta l’energia di cui hanno bisogno per raggiungere le massime prestazioni.

Sei un atleta? Vorresti sapere quali sono i migliori alimenti da prendere prima di una gara? Contattami!

Come prevenire il diabete?


La risposta è semplice: con l’attività fisica!

Sembra esserci una correlazione tra obesità e diabete di tipo II, sebbene non sia chiaro se sia il diabete a condurre verso l’obesità o viceversa. Il diabete di tipo II consiste, per definizione, nella perdita della funzione di trasposto del glucosio. Tra i diversi trasportatori di glucosio, GLUT4 è quello maggiormente suscettibile ai valori di insulina. Tuttavia, GLUT4 è una proteina i cui livelli possono anche essere influenzati dall’esercizio fisico.
Alcuni studi hanno infatti dimostrato che una delle variazioni più significative, associate all’attività fisica, è l’aumento della presenza di GLUT4 nel muscolo. In un soggetto bene allenato, passano pertanto maggiori quantità di glucosio all’interno delle cellule di quanto non si verifichi nell’ individuo sedentario. L’effetto dell’allenamento è comunque tale che bastano solo pochi giorni senza esercizio fisico perché l’attività della proteina GLUT4 scenda fino a soltanto metà del suo valore normale.
Fortunatamente, l’intensità dell’esercizio non ha grandi conseguenze sulla sua espressione, almeno nei giovani e nei più adulti.
Pertanto, considerando l’apparente connessione tra diabete di tipo II ed obesità, sembrerebbe che un metodo per mantenere in efficienza il sistema di trasporto del glucosio sia dunque quello di rimanere snelli ed in buona forma fisica!

I 10 carboidrati che non ingrassano. Per una dieta sana ed efficace!

Gli alimenti che sono stati trattati e raffinati come il pane bianco, il riso bianco e la pasta bianca ma anche tanti succhi non freschi e bevante gasate contengono carboidrati che, oltre ad ingrassarci, aiutano anche l’insorgenza del diabete. Al posto di questi carboidrati scegliete quelli complessi che aumentano il senso di sazietà e, oltre a farci mangiare meno,  sono benefici per il nostro organismo rifornendolo con una quantità adeguata di fibre e di vitamina E (che tra l’altro è una vitamina antiossidante).

I 10 carboidrati buoni:

1- Cereali integrali.

2- Il pane integrale.

3- La frutta.

4- Le verdure.

5- Il riso integrale.

6- Crusca d’avena.

7- L’orzo.

8- Fagioli secchi.

9- Lenticchie.

10- La pasta integrale.

Mangiando una piccola quantità di questi alimenti il senso di sazietà aumenta così possiamo controllare il nostro peso mantenendo tutti i benefici nutrizionali che ci forniscono questi alimenti.