31/01/2013

Numerosi studi epidemiologici hanno evidenziato la presenza di una relazione a forma di U tra consumo di alcol e mortalità, risultante dalla combinazione degli effetti positivi e negativi dell’etanolo.
La lunghezza della vita si è dimostrata significativamente maggiore per il bevitore moderato rispetto all’astemio e al bevitore pesante.
Tra gli alcolici, il vino è la bevanda maggiormente correlata con una diminuzione dell’incidenza di fenomeni aterosclerotici e di cardiopatie. In particolare è stato dimostrato che l’assunzione continuativa e moderata di vino porta ad un aumento delle lipoproteine HDL, ad una diminuzione del fibrinogeno plasmatico e dell’aggregazione piastrinica.
La capacità di modificare questi ed altri parametri ematochimici è associata ai radicali liberi, sostanze ad attività antiossidante ed antitumorale normalmente presenti nella frutta, negli ortaggi ed anche nelle foglie del tè.
I radicali liberi sono in grado di esercitare effetti ossidanti a vari livelli in seguito all’interazione con acidi nucleici, polisaccaridi, proteine e lipidi: una volta innescatasi, la reazione è in grado di alimentarsi ed amplificarsi autonomamente producendo alterazioni strutturali e funzionali nei tessuti coinvolti.
Un elevato apporto di antiossidanti di origine dietetica può essere utile per inibire l’inizio del processo ossidativo e/o interromperne la catena di propagazione.
Accanto agli antiossidanti vitaminici (vit.C, E e carotenoidi), estremamente interessante si è rivelata la classe dei polifenoli, composti ubiquitari nel mondo vegetale e distinti in flavonoidi (catechine, procianidine, antociani, tannini e flavonoli) e non flavonoidi (derivati dell’acido benzoico, acidi idrossicinnamici, resveratrolo).
I polifenoli sono presenti in frutta, verdura, piante aromatiche come rosmarino, salvia ed origano, olio d’oliva, tè e vino: si ritrovano differentemente distribuiti in vinaccioli, polpa, bucce e raspi.
Il contenuto polifenolico dei vini bianchi è molto inferiore a quello dei rossi: 30-120 mg/l versus 200-3500 mg/l: tale differenza può essere ricondotta anche alla diversa tecnica di vinificazione impiegata.
In un paese come l’Italia in cui l’uso delle bevande alcoliche ed in particolare del vino compenetra profondamente la cultura, il costume e l’economia agricola, è importante che il singolo individuo venga correttamente informato ed indirizzato verso un consumo, certamente moderato, del vino.