Acalasia esofagea: ecco cosa mangiare per contenere i sintomi
L’acalasia esofagea è una patologia poco comune che coinvolge il muscolo dello sfintere esofageo inferiore e la sua capacità di rilassarsi durante la deglutizione. Questo disturbo può comportare difficoltà nella trasmissione del cibo dallo stomaco all’esofago, generando sintomi sgradevoli, spesso molto dolorosi ed invalidanti che vanno a compromettere la qualità della vita nelle persone che ne soffrono.
Sebbene la gestione dell’acalasia esofagea coinvolga diverse modalità di trattamento, la nutrizione svolge un ruolo fondamentale nel migliorare la qualità della vita dei pazienti.
Cosa mangiare in caso di acalasia esofagea?
Sebbene ogni persona affetta da acalasia sia un caso a sé, esistono una serie di accorgimenti che possono alleviare i sintomi garantendo un apporto nutritivo adeguato. Ecco alcuni consigli pratici:
- Cibi morbidi e ben cotti: optare per alimenti morbidi e ben cotti può ridurre al minimo la pressione sullo sfintere esofageo e facilitare il passaggio del cibo. Zuppe, vellutate, verdure cotte (meglio se condite con abbondante olio extra vergine di oliva) sono tutte opzioni che possono essere integrate nella dieta quotidiana.
- Frutta e verdura frullate: nei casi più avanzati, è possibile garantire un adeguato apporto di fibre e nutrienti essenziali frullando frutta e verdura che potranno essere più facilmente deglutite.
- Proteine e uova: essenziali per mantenere la forza muscolare e promuovere la salute generale, possono essere prese sia da vellutate di legumi che dalle uova, solitamente ben tollerate da chi soffre di acalasia.
- Formaggi a pasta molle: ideali per apportare sia minerali, come il calcio, essenziale per la salute dello scheletro, che proteine, possono essere consumati sia a crudo, in insalata, che sotto forma di fonduta di formaggio. Da evitare l’utilizzo di spezie nel condimento (ad esempio il pepe) perché potrebbero irritare la mucosa.
- Yogurt e gelati: prodotti lattiero-caseari come yogurt e gelati possono essere inclusi a loro volta nella dieta; la loro consistenza morbida li rende adatti per chi ha difficoltà nella deglutizione. In alcuni casi, però, il freddo del gelato può essere poco tollerato, pertanto questo punto va verificato singolarmente con il paziente.
- Salse e condimenti: per aggiungere sapore ai pasti, si possono usare salse e condimenti leggeri, fatti in casa, che non irritano l’esofago, evitare condimenti intensi o speziati che potrebbero aumentare il disagio durante la deglutizione.
Bevande consigliate in caso di acalasia esofagea:
- Acqua a temperatura ambiente: bere acqua a piccoli sorsi durante i pasti può aiutare a far scivolare il cibo lungo l’esofago in modo più agevole.
- Frullati nutrienti: frullati a base di frutta, verdura e yogurt forniscono una combinazione equilibrata di nutrienti in una forma facilmente deglutibile.
Alimenti da evitare in caso di acalasia esofagea:
- Cibi secchi e duri: come crackers e noci, possono aumentare il rischio di ostruzione esofagea e dovrebbero essere evitati.
- Cibi speziati e piccanti: possono irritare l’esofago, peggiorando i sintomi di chi soffre di acalasia esofagea; evitare condimenti intensi può contribuire a rendere i pasti più digeribili e confortevoli.
- Cibi troppo caldi o troppo freddi: temperature estreme possono influenzare negativamente la funzione esofagea, evitare cibi e bevande troppo caldi o troppo freddi può aiutare a essere più rilassati durante la deglutizione.
- Alimenti fibrosi: alimenti ricchi di fibre, come frutta e verdura crude, possono causare disagio e difficoltà nella deglutizione, optare per varianti cotte o frullate può rendere questi alimenti più adatti.
Consigli pratici per migliorare la nutrizione:
- Masticazione lenta: masticare lentamente e prendersi il tempo durante i pasti può aiutare a ridurre la pressione sull’esofago, migliorando la deglutizione. Inoltre, suddividere ogni boccone in piccole parti, intervallate da dei sorsi di acqua, può aiutare ulteriormente.
- Supplementi nutrizionali: in casi in cui risulta difficile ottenere un adeguato apporto calorico e nutritivo attraverso il cibo, è possibile considerare l’uso di integratori nutrizionali raccomandati da un professionista.
L’importanza della consulenza nutrizionale in caso di acalasia esofagea.
La gestione nutrizionale dell’acalasia esofagea richiede un approccio personalizzato: consultare un nutrizionista specializzato può dunque risultare fondamentale per sviluppare un piano alimentare adatto alle esigenze individuali, garantendo un adeguato apporto nutritivo e migliorando la qualità della vita.
L’obiettivo è sempre quello di migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da questa condizione complessa, consentendo loro di affrontare le quotidiane sfide nutrizionali in modo consapevole e pratico.
Se vuoi saperne di più e approfondire questo tema, sarò felice di aiutarti: ti aspetto nel mio Studio a Milano, in via Andrea Appiani 9.
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