Merenda facile e veloce – Fragole e Yogurt
Prendete delle fragole, immergetele nello yogurt e congelatele o mettetele nell’abbattitore.
Il risultato? Uno snack fresco e sano da consumare con tanta allegria!
Prendete delle fragole, immergetele nello yogurt e congelatele o mettetele nell’abbattitore.
Il risultato? Uno snack fresco e sano da consumare con tanta allegria!
Numerosi studi epidemiologici hanno evidenziato la presenza di una relazione a forma di U tra consumo di alcol e mortalità, risultante dalla combinazione degli effetti positivi e negativi dell’etanolo.
La lunghezza della vita si è dimostrata significativamente maggiore per il bevitore moderato rispetto all’astemio e al bevitore pesante.
Tra gli alcolici, il vino è la bevanda maggiormente correlata con una diminuzione dell’incidenza di fenomeni aterosclerotici e di cardiopatie. In particolare è stato dimostrato che l’assunzione continuativa e moderata di vino porta ad un aumento delle lipoproteine HDL, ad una diminuzione del fibrinogeno plasmatico e dell’aggregazione piastrinica.
La capacità di modificare questi ed altri parametri ematochimici è associata ai radicali liberi, sostanze ad attività antiossidante ed antitumorale normalmente presenti nella frutta, negli ortaggi ed anche nelle foglie del tè.
I radicali liberi sono in grado di esercitare effetti ossidanti a vari livelli in seguito all’interazione con acidi nucleici, polisaccaridi, proteine e lipidi: una volta innescatasi, la reazione è in grado di alimentarsi ed amplificarsi autonomamente producendo alterazioni strutturali e funzionali nei tessuti coinvolti.
Un elevato apporto di antiossidanti di origine dietetica può essere utile per inibire l’inizio del processo ossidativo e/o interromperne la catena di propagazione.
Accanto agli antiossidanti vitaminici (vit.C, E e carotenoidi), estremamente interessante si è rivelata la classe dei polifenoli, composti ubiquitari nel mondo vegetale e distinti in flavonoidi (catechine, procianidine, antociani, tannini e flavonoli) e non flavonoidi (derivati dell’acido benzoico, acidi idrossicinnamici, resveratrolo).
I polifenoli sono presenti in frutta, verdura, piante aromatiche come rosmarino, salvia ed origano, olio d’oliva, tè e vino: si ritrovano differentemente distribuiti in vinaccioli, polpa, bucce e raspi.
Il contenuto polifenolico dei vini bianchi è molto inferiore a quello dei rossi: 30-120 mg/l versus 200-3500 mg/l: tale differenza può essere ricondotta anche alla diversa tecnica di vinificazione impiegata.
In un paese come l’Italia in cui l’uso delle bevande alcoliche ed in particolare del vino compenetra profondamente la cultura, il costume e l’economia agricola, è importante che il singolo individuo venga correttamente informato ed indirizzato verso un consumo, certamente moderato, del vino.
Per tante persone il cibo viene considerato eros e può regalare grandissime soddisfazioni!
Ci sono alimenti che possono migliorare il desiderio sessuale! Questi si chiamano afrodisiaci, un nome che deriva dalla dea Greca dell’amore “Afrodite”. La loro particolarità è che sono in grado di aumentare il livello di testosterone, l’ormone responsabile del nostro appetito sessuale.
Secondo varie ricerche, gli alimenti che aumentano la libido sono:
– Anice (per Greci e Romani aveva speciali poteri sessuali)
– Mandorle (nel corso dei secoli sono state simbolo di fertilità e stimolanti del piacere femminile)
– Asparagi (pare rientrino fra i cibi afrodisiaci per la forma fallica)
– Basilico (stimola il desiderio sessuale, aumenta la fertilità e dona un senso di benessere nel corpo e nella mente).
– Peperoncino (contiene capsaicina, una sostanza chimica che stimola le terminazioni nervose e aumenta l’impulso)
Altri alimenti, famosi per i loro poteri afrodisiaci sono cioccolato ed ostriche; il cioccolato contiene feniletilamina, uno stimolante che da un senso di benessere e di eccitazione. I ricercatori ritengono che il cioccolato contenga sostanze chimiche che influiscono sui neurotrasmettitori nel cervello tra cui la teobromina, una sostanza collegata alla caffeina. Ci sono più antiossidanti nel cioccolato che nel vino rosso. La combinazione dei due può essere il segreto della passione!
Le ostriche sono considerate cibo afrodisiaco fin dai tempi di Afrodite, in epoca Greca. Sono una ricca fonte di zinco, un minerale necessario per la produzione di testosterone.
L’alcool, invece, è in grado di limitare o di annullare il controllo abituale del Super-io (che controlla a sua volta il comportamento) ma, se assunto in eccesso, oltre a sollecitare le promesse cerebrali, ostacola la realizzazione delle fantasie amorose.
Ma esiste veramente un rapporto tra tavola e letto? Gli alimenti possono avere proprietà afrodisiache?
Secondo la scienza medica esiste soltanto un rapporto indiretto fra il cibo ed il desiderio sessuale. L’effetto sarebbe legato più alle modalità in cui la ciena viene consumata quindi atmosfera, intimità, ecc. che non al processo chimico che avviene nel nostro organismo. Aragoste, crostacei, tartufi, spezie e tutta una serie di cibi proposti dalla tradizione popolare come alimenti afrodisiaci sembrano non avere nessun potere afrodisiaco secondo la scienza.
Resta il fatto che una cena ben servita, a base di ingredienti afrodisiaci, rappresenta un aiuto innegabile allo sviluppo della sessualità e dell’ardore sessuale!
Per questo, tra qualche giorno, troverete on line anche un bel menù di San Valentino, studiato appositamente per stupire e sedurre il vostro compagno / la vostra compagna!

Con il passare degli anni l’incidenza delle malattie è cambiata davvero molto. Oggi infatti ci raffreddiamo molto di più di quanto non avvenisse in passato e questo vale sia per noi adulti che per i nostri bambini.
Il raffreddore e con esso il mal di gola e il mal di orecchie sono tra i malanni di stagione più diffusi a cui siamo sempre meno immuni anche a causa dei germi sempre maggiori presenti sia negli ambienti di lavoro che negli ambienti di studio, a causa dell’inquinamento e della sempre maggiore umidità presente nell’aria.
Molte persone affermano che ormai la situazione è questa e che dobbiamo accettarla per quello che è ma è vero anche che una corretta alimentazione può davvero aiutarci a prevenire questi malanni stagionali rendono per noi l’inverno un periodo molto più semplice da superare.
La prima cosa che dobbiamo assolutamente prendere in considerazione per il nostro benessere è il raggiungimento del giusto livello di proteine nella nostra alimentazione. Nella nostra società contemporanea si tende ad immettere purtroppo un livello esagerato di proteine sia nella dieta delle persone adulte che nella dieta dei bambini, un livello che non può essere considerato salutare e che comporta lo sviluppo di un organismo solo apparentemente robusto ma in realtà davvero molto fragile.
Le forze metaboliche dell’organismo e la sua capacità di reagire agli attacchi sono davvero molto bassi a causa di questa alimentazione e proprio per questo motivo coloro che hanno una dieta iperproteica rischiano di ammalarsi molto spesso.
È quindi davvero molto importante ridurre l’apporto proteico sia nella nostra alimentazione che nell’alimentazione dei bambini e cercare di avere una dieta molto più varia ed equilibrata in cui facciano la loro comparsa tutti gli alimenti. Verdure, frutta, pesce e carboidrati devono quindi essere presenti anche nella dieta autunnale e nella dieta invernale, alimenti che meritano di essere arricchiti con molte spezie e molte erbe aromatiche che sono dei veri toccasana per la salute perché aiutano l’organismo a digerire meglio e più in fretta rendendolo così molto più forte e pronto a contrastare ogni attacco.

Le more sono dei frutti con antiossidanti potentissimi e numerose proprietà curative! La scienza della nutrizione, dopo tante ricerche, ha concluso che la prevenzione dei tumori inizia attraverso la nostra alimentazione. Uno studio condotto nell’Ohio e pubblicato sulla rivista Cancer Prevention Research del Gennaio 2009 ha confermato l’attività antitumorale delle antocianine e dei flavonoidi (sostanze che inibiscono la crescita delle cellule tumorali e che sono presenti in grande quantità nelle more!).
Questo frutto è ricco di betacarotene e di vitamina C ed E, ideali per persone che soffrono di reumatismi e infiammazioni alle articolazioni visto che aiutano l’organismo a smaltire l’acido urico che vi si risagna. Inoltre, le more aiutano anche a rendere più regolare il ciclo mestruale.
Le more sono dei frutti antiossidanti potentissimi con numerose proprietà curative! La scienza della nutrizione dopo tante ricerche ha concluso al fatto che la prevenzione dei tumori inizia con la nostra alimentazione. Uno studio condotto nell’Ohio e pubblicato sulla rivista Cancer Prevention Research del Gennaio 2009, ha confermato l’attività antitumorale delle antocianine e dei flavonoidi (sostanze che inibiscono la crescita delle cellule tumorali), sostanze che si trovano ad un quantità molto elevata nelle more. Sono ricche di betacarotene e di vitamine C ed E, ideali per le persone che soffrono di reumatismi e infiammazioni alle articolazioni poiché danno una mano all’organismo a smaltire l’acido urico che vi ristagna. Inoltre Le more aiutano anche a rendere più regolare il ciclo mestruale.
In generale non dobbiamo dimenticare che le more, come tutti i frutti di bosco, aiutano a combattere l’invecchiamento grazie all’alto contenuto di antiossidanti che ci proteggono contro i danni dei radicali liberi mantenendo le cellule dell’epidermide giovani e sane. Questa è stata una delle conclusioni a cui sono arrivati i ricercatori dell’istituto Agrario di San Michele all’Adige che hanno collaborato al progetto InterBerry.
Le more sono molto importanti per le donne in gravidanza perchè ricche di acido folico, una vitamina di importanza vitale per il periodo della gravidanza perchè è responsabile dello sviluppo del feto e una sua eventuale carenza potrebbe mettere a rischio l’esito di una gravidanza. Inoltre regola i livelli di omocisteina (alti livelli possono causare danni letali sia alla mamma che al feto come la preclampsia-eclampsia).
Per tutti questi motivi vi consiglio di mangiare more ed in generale frutti di bosco ogni giorno in modo da diminuire al massimo il rischio di cancro ed invecchiamento precoce dell’epidermide… e poi… sono buonissime! Come fare a resistere?


Tofu al papavero.
Ingredienti (per una persona):
Mezzo panetto di tofu
1/2 tazzina di farina circa
1/2 tazzina di semi di papavero circa
1/2 tazzina di panna vegetale
1 pizzico di curcuma o curry o zafferano
1 indivia belga
Olio
Aceto balsamico bianco
Sale
Procedimento:
Mettete in 3 terrine separate la farina, i semi di papavero e nell’ultima la panna (io ho usato quella da cucina, d’avena) con un pizzico di curcuma, o curry o zafferano che dona una colorazione tipo uovo.
Tagliate il panetto di tofu a fette abbastanza spesse e salatele. Passate poi ogni fetta nella farina, picchiettatela sul bordo della terrina per togliere la farina in eccesso, immergete il tofu nella panna, e successivamente intingetelo nei semi di papavero.
Una volta fatto questo procedimento con tutte le fette fatele rosolare in olio o margarina per circa 4 min/lato, a fuoco medio. Dovranno essere dorate.
Nel frattempo lavate l’indivia belga, tagliarla e conditela con olio, aceto balsamico e sale.
Commento nutrizionale:
Un antipasto con poche calorie, depurativo e tonico grazie all’indivia belga ma anche ricco di grassi essenziali come Omega 3 e Omega 6 derivanti dai semi di papavero che hanno un effetto sedativo e calmante per il sistema nervoso. Questo antipasto è ricco di gusto e di proteine ad alto valore biologico, che derivano dal tofu, ma anche di vitamine e di minerali grazie ai semi di papavero e all’alto valore nutrizionale di tofu.
Buon appetito!

Le verdure a foglia sono una delle poche tipologie di verdure che è preferibile consumare calde.
Il calore infatti ci permette di raggiungere ed assimilare tutte le proprietà nutritive. Molte persone credono quindi che per consumare al meglio le verdure a foglia sia necessario bollirle. Niente di più sbagliato in realtà perché bollendole si rischia di disperdere tutti i preziosi sali minerali in esse presenti.
Il modo migliore per consumare le verdure a foglia calde è di cuocerle quindi al vapore oppure al microonde. Queste due tipologie di cottura ci permettono di cuocere le verdure utilizzando pochissima acqua. Tutti gli elementi nutritivi presenti nelle verdure a foglia rimangono quindi inalterati e noi possiamo godere appieno della salute e del benessere che sono in grado di donarci.
Sappiamo benissimo che sia la cottura al microonde che quella al vapore sono davvero molto semplici, probabilmente tutte voi sapete benissimo quello che dovete fare per cuocere le verdure alla perfezione. Spesso però sono proprio le cose più semplici a risultare ostiche per molte persone ed ecco allora qualche piccola indicazione per tutti coloro che si avvicinano a questo genere di cottura per la prima volta.
Il modo migliore per cuocere le verdure a foglia nel forno a microonde è utilizzare un contenitore con coperchio al cui interno andrete a mettere le verdure con pochissima acqua. In circa quattro minuti le vostre verdure sono pronte e grazie alla cottura al microonde il loro sapore risulterà ancora più intenso. Attenzione però, prima di consumarle lasciatele riposare ancora per qualche minuto.
Per la cottura al vapore potete utilizzare le apposite pentole a vapore con cestelli sovrapponibili o i cestelli in bambù di origine cinese. In alternativa potete anche ovviamente posizionare una scodella in una pentola con un po’ d’acqua facendo in modo però che la scodella non tocchi il fondo della pentola. Sia la padella che la scodella devono ovviamente essere ben tappate con un coperchio. C’è un’unica cosa a cui dovete prestare attenzione in questa cottura, dovete fare in modo che l’acqua presente non evapori mai del tutto.
Seguite i nostri consigli e scegliete una di queste due cotture per le verdure a foglie, vedrete che non ve ne pentirete.

La cannella è una spezia profumata con delle ottime proprietà antisettiche, in grado di combattere ed eliminare funghi, virus e batteri.
E’ un potente antiossidante nautrale e stimola la circolazione sanguigna oltre a contribuire nella guerra contro il colesterolo. Famosa anche per le proprietà antibatteriche (pensate che nell’Antico Egitto veniva utilizzata per l’imbalsamazione dei defunti), stimolanti, digestive e dimagranti!
Alcuni ricercatori hanno scoperto che mangiare un cucchiaino di cannella, aggiungendolo al cibo, può aumentare la velocità del metabolismo di 20 volte, rendendo le cellule di grasso più reattive all’insulina. Si può quindi cospargere di cannella la frutta, i toast integrali o una ciotola di farina d’avena ma è anche gustosa nel caffè e nello yogurt… insomma… spazio alla fantasia!
Proprio per le sue incredibili proprietà è una delle spezie più studiate. I ricercatori hanno dimostrato che l’estratto di cannella può inibire lo sviluppo della malattia di Alzheimer!
Questa spezia è ideale per chi è a dieta perchè riduce la fame nervosa ma funziona ancoe come un ottimo digestivo in grado di favorire la scissione dei grassi. Vi propongo di preparare una tisana alla cannella per una buona salute ma anche per un aiuto nella lotta del sovrappeso! Prendete un cucchiaiono da the di polvere di cannella ed immergetelo in una tazza di acqua bollente per 10/12 minuti circa. Filtrate e bevete dopo i pasti… vedrete che risultati!

Le diete chetogeniche tra cui Tisanoreica, proteidiet, proti plus etc.. promettono un dimagrimento rapido e veloce ma in realtà sono una pericolosa trappola di marketing!
Tutte sono basicamente uguali e si basano sullo stesso principio: la produzione di molecole chiamate corpi chetonici. Tutte queste diete promettono una rapida perdita di peso vendendo alla gente preparati iperproteici o bustine con beveroni o pappe già pronte, sia in polvere che liquide. Nella prima fase si escludono tutti i carboidrati e gli zuccheri e si assumono solamente preparati iperproteici a basso contenuto di grassi, accompagnati da verdura o carne.
Perchè convincono la gente ad assumere questa alimentazione?
Perchè puntano alla produzione di corpi chetonici che causano una rapida perdita di peso. Normalmente, queste sostanze vengono prodotte dal nostro organismo solo ed esclusivamente in caso di emergenza per poter sopravvivere a lunghi periodi senza risorse di cibo, bruciando cosi le riserve energetiche immagazzinate nell’organismo. La natura ha costruito il nostro corpo in modo che la produzione dei corpi chetonici avvenga solo in casi estremi anche perchè sono tossine molto nocive e danneggiano le cellule dell’encefalo.
Nel caso in cui l’intossicazione da corpi chetonici sia molto alta, l’organismo può cadere in coma.
Grazie ai corpi chetonici le persone si sentono molto deboli (per questo nessuna delle diete di questo tipo consente di praticare attività fisica intensa) e provocano alitosi. Questo deriva dalla mancanza di carboidrati. Oltre a questo si aggiungono anche problemi di costipazione in quanto le diete sono prive di fibre e l’eccesso di proteine diventa difficile da metabolizzare per il nostro organismo appesantendo cosi il lavoro dei reni.
I preparati.
I preparati di queste diete sono privi di vitamine creando carenza e lasciando l’organismo esposto ai radicali liberi, sostanze responsabili dell’insorgenza di cancro e malattie degenerative. Non riempiono lo stomaco sia a causa dell’assenza di masticazione (nel caso dei liquidi) sia a causa del poco volume occupato nello stomaco (creme, beveroni, ecc). e possono condurci ad una abitudine alimentare asociale.
Con i sostitutivi del pasto, è facile cadere nell’errore di cibarsi solo con questi cibi sintetici e calibrati, eliminando tutti gli altri alimenti: un corportamento pericoloso che trascura inoltre l’aspetto sociale del mangiare. Lo studio “High calcium diet study” ha dimostrato che le diete iperproteiche nelle donne aumentano gli escrementi di calcio indebolendo la massa ossea.
I risultati.
Praticamente non ci sono risultati! Queseto perchè quando una dieta perla di risultati si riferisce alla perdita di peso conseguita senza creare disagi e problemi di salute ma anche mantenuta abituando l’individuo ad un nuovo stile di vita e ad un modo sano di mangiare. Il nostro corpo ha una grande memoria e conta tanto sulle sue abitudini quotidiane. Se queste vengono cambiate in un modo sano, il nostro corpo continuerà a seguire una strada giusta e sana, invece quello che succede con queste diete è che l’individuo, una volta terminato il suo percorso dietetico, non vede l’ora di tornare alle sue vecchie abitudini alimentari reintroducendo tutte le privazioni a cui è stato sottoposto quindi le possibilità sono due:
– Si riprendono subito tutti i kg persi e anche di più, causando un grande stress per il nostro corpo
– Si ricade nella tentazione di seguire nuovamente la dieta spendendo svariati soldi per acquistare i preparati facendo arricchire chi li ha inventati.
Nulla può essere paragonabile al cibo normale e a tutto ciò che deriva dalla natura! La perdita di peso è una questione seria, per questo non ci dobbiamo fidare del cibo sintetito e mettere in pericolo sia la nostra salute corporea che quella psichica. Una soluzione c’è sempre sia per chi ha un metabolismo normale e quindi reagisce bene a un regime alimentare dietetico sia a chi ha un metabolismo lento ed essendo deluso ricorre alle soluzioni peggiori. Per queste persone la soluzione si chiama esame endocrinologico e controllo alimentare.
Meditate su queste righe… vale la pena rischiare grosso per perdere peso in un modo anomalo e poco sano? Non sarebbe meglio una buona dieta e un pò di attività fisica?
