Testimonianza dopo la Dieta Mima Digiuno

La paziente è una donna di 50 anni non ancora entrata in menopausa con un BMI di 28.5 (sovrappeso) e, durante il nostro primo incontro, nel mio Studio a Milano, presentava le seguenti misurazioni antropometriche:

  • Peso: 76.7 kg
  • Altezza: 164 cm
  • Vita: 103 cm
  • Fianchi: 103 cm
  • Braccia: 33 cm
  • Radice coscia: 63 cm
  • Rapporto vita / fianchi: 1,00 (alto rischio patologico)

Il suo biotipo è androide (tende ad accumulare più grasso nella parte superiore del corpo rispetto a quella inferiore) e, dall’esame impedenziometrico a 5 frequenze sono state rilevate le seguenti misurazioni:

  • Massa magra: 63,2% (valori di riferimento per l’età: 75-78%)
  • Massa grassa: 36,8% (valori di riferimento per l’età: 22-25%)

Gli esami del sangue, prima dell’applicazione del protocollo DMD (dieta Mima Digiuno) non hanno dimostrato particolari problematiche: il profilo lipidico risultava nella norma, tranne il colesterolo LDL che era al limite (105 contro un valore ottimale <100), mentre l’IGF1 (Insulin-like Growth Factor – un marcatore associato all’aumento del rischio tumorale) era di 197 ng/ml (valore di riferimento per età: 65,6 – 249 ng/ml).

Dopo l’applicazione della dieta Mima Digiuno, della durata di soli 5 giorni, i miglioramenti in termini di composizione della massa corporea e abbassamento del colesterolo sono stati sorprendenti.

Alla visita di controllo, ho riscontrato i seguenti valori:

  • Peso: 73,2 kg
  • BMI: 27,2
  • Vita: 97 cm
  • Fianchi: 101cm
  • Braccia: 30cm
  • Radisce coscia: 61cm

I livelli di colesterolo LDL sono diminuiti e rientrati nella norma (80mg/dl). Il colesterolo totale iniziale era di 176mg/dl e, dopo la dieta, è passato a 158mg/dl. L’IGF1 è diminuito a 138,3 ng/ml e la PCR (proteina C reattiva, rientra nelle proteine della fase infiammatoria acuta, famiglia delle pentraxine) che già era in un valore di norma (0.15) è scesa ulteriormente a 0.09.

La PCR è un marcatore importante nel percorso infiammatorio in quanto si lega alle cellule contribuendo all’eliminazione dei materiali che alimentano l’infiammazione e che potrebbero produrre reazioni specifiche autoimmunitarie contro antigeni nucleari. Inoltre, la PCR, produce effetti antiaggreganti piastrinici quindi è molto importante tenerla sotto controllo nei pazienti a rischio cardiovascolare.

 

Dieta Mima Digiuno e miglioramento della cellulite. 

Ho sottoposto la paziente all’esame termografico del grado della cellulite (una tecnologia in grado di rilevare la liposclerosi già dai primi stadi non visibili ad occhio nudo attraverso specifiche lastre a cristalli liquidi): una gamba perfetta ha assenza di macchie, la temperatura è omogenea (grazie ad una buona irrorazione del sangue e all’assenza di edemi e ritenzione di tossine). La superficie cutanea è liscia e non sono rilevabili forme nodulari.

La paziente, durante la prima visita (prima della DMD) presentava un’immagine termografica a macchie nere e marroni: questo significa presenza di macronoduli e cellulite sclerotica avanzata (terzo – quarto stadio). In questo caso si nota come i noduli adiposi siano completamente incapsulati dal tessuto adiposo. I macronoduli sono apprezzabili alla palpazione e dolorosi alla pressione: questo stadio viene definito nodulo subcutaneo doloroso della cellulite al quarto stadio.

Il giorno del controllo, dopo 5 giorni di DMD, si nota un miglioramento molto importante della condizione della cellulite che è passata alla fase due (stadio fibroso-edematoso) grazie al miglioramento dello stato infiammatorio, alla riduzione del volume degli adipociti, della ritenzione idrica e della circolazione: siamo passati da macronoduli a micronoduli in soli 5 giorni.

 

La cellulite è considerata una vera e propria patologia multifattoriale che implica meccanismi infiammatori legati alle alterazioni del metabolismo cellulare. La DMD migliora le funzioni metaboliche, abbassa lo stato infiammatorio e, in seguito, potrebbe migliorare la cellulite.