Alternative al sale bianco: scopriamole insieme.
Ormai è sempre più facile trovare una grande varietà di sale nei supermercati, ma quali sono le differenze? Vediamo insieme le principali caratteristiche dei sali più diffusi:
Sale Rosa dell’Himalaya: viene considerato il sale più pregiato. Non è un comune sale marino ma è una formazione cristallina che risale a circa 250 milioni di anni fa. Grazie al processo di formazione che l’ha trasformato in cristallo, ha assorbito ed inglobato oligoelementi preziosi per i nostro organismo. Aiuta a riequilibrare il nostro equilibrio e rimuove le scorie che accumuliamo assumendo sali da cucina industriali. E’ privo di additivi e di sostanze inquinanti tipiche del sale marino ed è l’unico che contiene tutti gli oligoelementi nelle corrette proporzioni. Cosa da non sottovalutare, poi, è che non è raffinato o trattato chimicamente e non crea ritenzione idrica.
Sale rosso delle Hawaii: tradizionale sale da tavola Hawaiano, prende il nome da un’argilla rossa di origine vulcanica e ha un contenuto di ferro cinque volte superiore rispetto a quello contenuto nel sale comune. Ha una vivace sapidità e un caratteristico colore rosso dovuto al processo di evaporazione dell’argilla.
Sale nero di Cipro: viene raccolto nelle acque dell’isola di Cipro e viene arricchito con carbone vegetale che gli conferiscono il suo tipico colore. Questa aggiunta gli conferisce un blando potere detossinante e, per questo, viene anche utilizzato nella cura di malattie intestinali, intossicazioni ed avvelenamento.
Sale grigio di Bretagna: viene prodotto a sud della Bretagna, sulla costa atlantica Francese e il suo colore è dovuto ad una particolare tipologia di argilla che, depositandosi sui fondali, dona al sale dei minerali. Ha il sapore dell’alga Dunaliella salina, presente nelle acque dell’Oceano Atlantico. Rispetto al sale marino tradizionale, è ricco più ricco di minerali e contiene meno sodio.
Sale blu di Persia: E’ un salgemma naturale che proviene dalle miniere dell’Iran. La sua colorazione è dovuta alla silvinite e si caratterizza per una decisa sapidità ed un retrogusto leggermente speziatol E’ naturalmente ricco di potassio e cloro.
Sale viola: originario dell’India centrale, viene detto anche Kala Namak o Sanchal e ha un basso contenuto di sodio. Il solfuro di ferro conferisce la tonalità viola scuro, e tutti i composti di zolfo sono i responsabili del caratteristico odore e sapore leggermente amarognolo che ricorda le uova sode.
Sale integrale: si tratta di un sale non raffinato e che quindi non ha subito trattamenti chimici che farebbero perdere tutti gli elementi terapeutici che contiene. Contiene minerali come iodio, rame e zinco. E’ da preferire rispetto al tradizionale sale bianco proprio per l’assenza di raffinazione.
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