Scompenso cardiaco ed alimentazione: cosa mangiare nella nostra dieta?
Lo scompenso cardiaco è una condizione clinica caratterizzata dall’incapacità del cuore di far fronte alle richieste metaboliche dell’organismo.
Esistono tre tipologie di scompenso cardiaco:
- scompenso cardiaco da disfunzione sistolica (associato ad ipertensione, malattia ischemica e vulvopatie);
- scompenso cardiaco da disfunzione diastolica (associato ad ischemia, ipertrofia miocardica o ridotta compliance ventricolare (fibrosi miocardica));
- scompenso cardiaco da normale funzionalità (associato a patologie del pericardio, pericardite, ipertiroidismo, anemia, comprensione estrinseca).
I sintomi classici sono: dispnea, ortopnea, tosse, edema polmonare acuto, tachicardia, aritmia ed ipertensione venosa.
Nella prevenzione, è importante tenere sotto controllo i fattori che aumentano il rischio di malattie cardiovascolari e aterosclerosi: pressione, presenza di alterazione glicemica a digiuno, dislipidemie, sovrappeso e grasso viscerale.
Importante ridurre l’assunzione di sodio, evitando alimenti molto salati come insaccati, affettati, cibi in scatola, patatine, olive, dado da cucina.
I pazienti affetti da scompenso cardiaco dovrebbero evitare formaggi, carni rosse, prodotti da forno e farine raffinate, maionese ed alimenti contenenti vitamina K (ad esempio cavoli, verza, lenticchie, fegato, spinaci, prezzemolo, the verde), in particolar modo se in cura con anticoagulanti.
In caso di sovrappeso ed obesità viscerale, inoltre, è consigliabile un dimagrimento graduale che consenta un miglioramento della pressione e dei livelli ematici di colesterolo e glicemia.
Comments are closed.