Aglio nero: una miniera di salute

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L’aglio nero è stato ottenuto, per la prima volta, nel 2004 dal coreano Scott Kim e si è rapidamente diffuso in tutti gli Stati Uniti per arrivare fino in Europa, Thailandia e Corea. Ha un sapore simile a quello dell’aceto balsamico o della salsa di soia ed è la soluzione ottimale per chi non sopporta l’odore, e l’alito cattivo, dell’aglio normale.

Viene ottenuto lasciando fermentare naturalmente (senza additivi, lieviti o funghi) i bulbi di aglio fresco, il tutto ad umidità e temperatura controllata per 30 giorni, per poi essere ossidato per altri 45 giorni. Grazie a questo processo, gli spicchi di aglio prendono questo caratteristico colore nero e perdono il gusto pungente dell’aglio normale. Ma non è finita qui; grazie al processo fermentativo, ha un minore contenuto di allicina e una maggiore concentrazione di antiossidanti, previene l’invecchiamento e protegge il sistema cardio circolatorio, ha proprietà antibatteriche, riduce il colesterolo e contiene s-allylcycteine (SAC), un particolare composto che agisce inibendo la sintesi del colesterolo.

Contiene un valore doppio di fosforo e una più alta concentrazione di calcio rispetto all’aglio classico.

Grazie a questo processo, quindi, aumentano le qualità salutari dell’aglio nutrizionale. Per produrre un grammo di aglio nero, infatti, servono circa 6 grammi di aglio fresco, per questo è facile capire la concentrazione dei nutrienti.