Calcoli alla cistifellea e dieta: come comportarsi?

I calcoli della colecisti si presentano come una formazione dura, di dimensione variabile e dall’aspetto simile a quello di piccoli sassolini.

Si sviluppano nella cistifellea: un organo che si trova sotto il fegato ed ha il compito di trasferire la bile nel dotto biliare ovvero un piccolo tubo che collega la cistifellea all’intestino, dove la bile svolgerà la digestione dei grassi.

Nel caso in cui la bile non dovesse scorrere correttamente attraverso il dotto biliare (a causa dei calcoli biliari), potrebbe causare infiammazione.

I calcoli vengono classificati in due tipologie, in base alla loro causa: calcoli di colesterolo (quelli più frequenti) e calcoli pigmentati.

I calcoli di colesterolo sono dovuti al fatto che la bile è satura di colesterolo e porta alla formazione di cristalli; quelli pigmentati (o calcoli bruni), invece, sono associati a varie infezioni e sono composti da bilirubinati di calcio (bilirubina coniugata e calcio).

Il sintomo tipico è la colica biliare che provoca un dolore intenso nella parte alta e destra dell’addome, vicino alle costole, che può irradiarsi anche fino al braccio destro oltre a nausea, febbre, ittero e vomito.

I sintomi compaiono dopo i pasti, in particolar modo dopo quelli ricchi di grassi e colesterolo.

Le ostruzioni, se non curate, possono provocare infezioni severe a fegato, pancreas e cistifellea.

È molto importante seguire una dieta povera di grassi e colesterolo ma non solo: bisogna ridurre notevolmente l’apporto di zuccheri raffinati (inducono il fegato a produrre più colesterolo e lipoproteine a bassa densità).

Si consiglia, quindi, l’assunzione di verdure, cereali integrali, legumi e frutta (con moderazione).

Le ostruzioni non curate, a livello dei dotti biliari, possono provocare infezioni severe alfegato, pancreas e cistifellea.