Dieta Mima Digiuno e sclerosi multipla – nutrizionista a Milano
La dieta Mima Digiuno (DMD) è un regime alimentare basato sulla restrizione calorica di 5 giorni e comprende solo alimenti di origine vegetale.
L’efficacia della DMD è stata testata su varie patologie, tra cui anche la sclerosi multipla.
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista CELL REPORTS, condotto dai ricercatori dell’Istituto di Oncologia Molecolare dell’ IFOM e del FIRC di Milano, ci sono benefici importanti per i malati di sclerosi multipla.
Il professor Valter Longo, che ha coordinato lo studio, sostiene che la Dieta Mima Digiuno è in grado di controllare la produzione di cortisolo (un ormone prodotto dal surrene) provocando, così, la soppressione delle cellule autoimmuni e, allo stesso tempo, promuovendo la produzione di nuove cellule immunitarie del sistema nervoso.
La sclerosi multipla (SM), o sclerosi a placche, è una malattia cronica sistemica del sistema nervoso su base autoimmune: comporta una progressiva perdita della mielina e, in seguito, danni neuronali e disabilità.
La malattia è caratterizzata da processi infiammatori perivascolari a livello della barriera ematoencefalica e colpisce i soggetti predisposti in età giovane e, maggiormente, il sesso femminile.
È stato effettuato uno studio randomizzato su topi affetti da encefalomielite autoimmune: sono stati sottoposti a tre cicli di DMD con una durata di 3 giorni, a intervalli di una settimana. Alla fine dello studio, hanno dimostrato miglioramenti evidenti dei sintomi misurati attribuendo un punteggio di severità minore o la regressione totale nel 21% dei casi.
Visti i risultati ottenuti, è stato condotto uno studio pilota su 60 pazienti affetti da sclerosi multipla: i soggetti sono stati divisi in gruppi di 20 persone ciascuno: il primo ha seguito la DMD per 7 giorni e, in seguito, una dieta mediterranea per 6 mesi; il secondo una dieta chetogenica per 6 mesi; il terzo una dieta ipocalorica standard di controllo per 6 mesi.
I soggetti che hanno seguito la dieta Mima Digiuno hanno mostrato miglioramenti significativi nei 3 mesi di studio.
I risultati sono stati misurati con un questionario di qualità di vita (HRQOL) ed una lieve riduzione della scala EDSS che viene utilizzata per valutare la progressione della sclerosi multipla.
La DMD, rispetto ad una dieta ipocalorica tradizionale, prevede una netta riduzione dell’apporto proteico con lo scopo di inibire la sintesi di IGF-1 (insuline-like growth factor) ovvero l’ormone della crescita simile all’insulina. Il meccanismo di tale azione consiste in: produzione endogena di glucocorticoidi, aumento delle cellule T-reg, inibizione dell’azione delle cellule T e della loro apoptosi.
Inoltre, nelle zone lesionate, riduce l’infiltrazione di cellule T autoimmuni promuovendo la rigenerazione degli oligodentroicti a partire dai loro precursori, in grado di riparare la mielina danneggiata.
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