Disfagia: diagnosi, sintomi e alimentazione per trattarla

disfagia nutrizionista Milano

La disfagia è il termine clinico usato per descrivere la difficoltà di deglutizione di cibi solidi e liquidi. Insorge generalmente a seguito di malattie neurologiche come sclerosi multipla, SLA e Parkinson. Può interessare persone di qualsiasi fascia d’età ma i più colpiti sono gli anziani. La disfagia è infatti correlata anche a condizioni o a patologie tipiche dell’invecchiamento come l’Alzheimer o malattie del distretto digestivo che colpiscono esofago, trachea e collo.

 

Diagnosi della disfagia

Diagnosticare la disfagia non è sempre un compito semplice. In alcune persone la difficoltà a deglutire alimenti solidi e liquidi appare evidente. In altri soggetti il disturbo può manifestarsi con sintomi aspecifici come modificazione della voce che diventa rauca, tosse durante i pasti o una sensazione di corpo estraneo in gola. Per una corretta diagnosi è possibile sottoporsi ad appositi test che verificano il processo di deglutizione e a esami specifici che accertano la condizione di salute delle vie aeree e digestive.

A ogni modo, quando la capacità di deglutire risulta compromessa è essenziale porre particolare attenzione alla dieta, per prevenire complicazioni anche gravi come:

  • Malnutrizione e conseguente perdita di peso poiché il paziente non introduce i nutrienti necessari al proprio fabbisogno;
  • Disidratazione perché la persona non assimila adeguate quantità di acqua e liquidi;
  • Polmoniti ab ingestis: se il cibo viene aspirato nelle vie aeree invece di essere incanalato nell’esofago può provocare infezioni delle vie respiratorie difficili da curare;
  • Nel peggiore dei casi, soffocamento.

 

Viste le importanti complicazioni, è consigliabile ricorrere contemporaneamente a diversi specialisti per il trattamento della disfagia: al medico di riferimento per curare il disturbo in funzione della malattia che l’ha provocato; a un logopedista che si occupi della rieducazione delle capacità deglutitorie; a un dietista per le modifiche indispensabili da apportare all’alimentazione del paziente.

 

Come gestire la disfagia

Per poter fronteggiare la disfagia nel migliore dei modi è importante seguire alcuni accorgimenti:

  • È opportuno variare la consistenza di cibo e liquidi, facendo attenzione alle caratteristiche fisiche degli alimenti come omogeneità, viscosità e coesione;
  • È raccomandabile suddividere l’alimentazione nel corso della giornata in numerosi pasti poco abbondanti. Così facendo, si evita che il paziente provi un’immediata sensazione di sazietà che non gli consente di raggiungere il proprio fabbisogno nutrizionale;
  • La temperatura delle pietanze deve essere preferibilmente calda o fredda;
  • I bocconi di cibo devono essere piccoli per facilitare la deglutizione;
  • Occorre mangiare in posizione seduta, con il tronco eretto e le braccia comodamente appoggiate ai braccioli della sedia o sul tavolo. Bisogna inoltre piegare la testa in avanti e abbassare il mento verso il torace mentre si deglutisce, una posizione che può essere favorita portando il cucchiaio alla bocca dal basso;
  • È necessario mangiare lentamente concentrandosi sul pasto in corso ed evitando distrazioni come parlare o guardare la televisione;
  • È utile effettuare piccoli colpi di tosse, di tanto in tanto, per verificare la presenza di eventuale cibo in gola;
  • Bisogna monitorare il peso corporeo per prevenire la malnutrizione;
  • È essenziale mantenere un’accurata igiene del cavo orale, evitando ristagni di cibo, saliva e muco che potrebbero impedire la corretta deglutizione nonché favorire la comparsa di infezioni.

 

La dieta per la disfagia

In presenza di disfagia è necessario apportare delle modifiche al regime alimentare, facendo in special modo attenzione ai cibi consumati. Ci sono alcuni alimenti da evitare, mentre altri sono invece consigliati.

 

Cibi da evitare
Sono da eliminare dalla dieta tutti quegli alimenti che tendono ad aderire al palato, appiccicosi, friabili nonché sotto forma di polvere. L’elenco dei cibi da evitare include:

  • Minestrone con verdure a pezzi, pastina in brodo, yogurt con pezzi di frutta, gelato con le nocciole e in generale tutti gli alimenti che presentano simultaneamente consistenza solida e liquida;
  • Biscotti e crackers friabili perché si possono sbriciolare;
  • Gnocchi;
  • Verdure filamentose come carciofi e finocchi;
  • Uva, buccia della frutta e altri cibi fibrosi;
  • Frutta secca;
  • Caramelle dure;
  • Cannella, cacao e altri cibi in polvere.

Sono inoltre da eliminare le pietanze pepate, piccanti o speziate perché possono scatenare attacchi di tosse, ostacolando la deglutizione.

 

Cibi consigliati

Tra gli alimenti consigliati ci sono:

  • Crema di riso, semolino, patate lesse o purè in sostituzione di pasta e riso;
  • Formaggi cremosi;
  • Uova;
  • Passato di verdure;
  • Frutta in mousse o frullata;
  • Yogurt senza pezzi di frutta;
  • Budini, semifreddi e gelati.