Patologie correlate a una dieta sbagliata
“Siamo quello che mangiamo” sosteneva il filosofo Ludwig Feuerbach. Un’affermazione di grande saggezza. Tutto ciò che introduciamo nel nostro organismo come cibo, infatti, influisce sensibilmente sulla nostra salute. Un’alimentazione sana ed equilibrata non solo ci fornisce tutti i nutrienti essenziali ma ci aiuta a prevenire diverse malattie. Di contro, seguire una dieta sbagliata aumenta il rischio di sviluppare o aggravare determinate patologie.
Di seguito un elenco di alcune tra le più diffuse malattie correlate a una cattiva alimentazione.
Obesità
È da considerarsi uno dei principali problemi di salute pubblica a livello mondiale. La sua diffusione è in costante aumento, sia a causa della cattive abitudini alimentari sia per lo stile di vita sempre più sedentario condotto fin dall’infanzia. Rappresenta un fattore di rischio per diverse malattie croniche come diabete mellito di tipo 2, patologie cardiovascolari e tumori.
Diabete
Il diabete è una malattia in cui si produce un aumento della glicemia, ossia dei livelli di zucchero nel sangue, che l’organismo non è in grado di riportare alla normalità. Se non adeguatamente trattata, nel tempo la patologia può dare luogo a complicanze croniche, come danni a reni, al sistema cardiovascolare e ai nervi periferici. Esistono due tipi di diabete:
- Diabete mellito di tipo 1;
- Diabete mellito di tipo 2.
Osteoporosi
È una malattia sistemica caratterizzata da una riduzione della massa ossea, cioè della quantità dell’osso, e da una alterazione della microarchitettura del tessuto scheletrico, che diventa più fragile e più esposto al rischio di fratture. Sul fronte dei nutrienti, per prevenirne la comparsa è essenziale non far mancare all’organismo corretti quantitativi di calcio.
Malattie cardiovascolari
Valori troppo elevati di trigliceridi e colesterolo nel sangue sono indicatori del rischio di patologie cardiovascolari nonché di ictus. I trigliceridi sono grassi che in piccola parte vengono prodotti dal nostro stesso organismo. La quantità maggiore viene però introdotta attraverso l’alimentazione, assumendo per esempio zuccheri semplici o sostanze come l’alcol. Per fare in modo che i parametri di trigliceridi e colesterolo restino nello norma è importante porre molta attenzione ai grassi presenti nel regime alimentare.
Tumori
Pur derivando dall’interazione di più fattori scatenanti, anche l’alimentazione gioca un ruolo determinante nell’insorgenza dei tumori. Una dieta sana che predilige frutta, verdura, cereali, legumi, pesce azzurro e cibi ricchi di antiossidanti rappresenta un utile strumento di prevenzione, oltre a coadiuvare il trattamento oncologico nei casi in cui le patologie siano già manifeste.
Disturbi del comportamento alimentare
Queste malattie presentano spesso una componente di natura psicologica che si riflette in una alterazione delle abitudini alimentari. Interessano, in particolar modo, la fascia adolescenziale. Tra le più diffuse ci sono:
- Anoressia;
- Bulimia;
- Binge eating o alimentazione compulsiva.
L’anoressia è una condizione di restrizione alimentare volontaria, legata a una immotivata paura di ingrassare. Chi ne soffre si vede costantemente ed erroneamente in sovrappeso, continuando a sottoporsi a diete rigidissime che minano il fisico.
La bulimia è un disturbo che spinge chi ne è affetto a compiere grandi abbuffate di cibo, successivamente seguite da sensi di colpa e da comportamenti anomali finalizzati a eliminare l’apporto calorico di quanto consumato. Colpisce per lo più le donne, soprattutto tra i sedici e i quarant’anni. Tra le strategie perseguite per eliminare l’apporto calorico, la più comune è il vomito autoindotto. Ma possono essere messi in atto altri comportamenti anomali, come condurre un’attività fisica strenua o assumere impropriamente dei lassativi.
Il binge eating o alimentazione compulsiva induce a grandi scorpacciate come nel caso della bulimia. Tuttavia, a differenza di quest’ultimo disturbo chi ne è affetto non cerca di eliminare il surplus di alimenti consumati. Generalmente interessa soggetti obesi, molto spesso vittime di un profondo stato depressivo che li spinge a cibarsi in modo sempre più incontrollato, dando luogo a un vero e proprio circolo vizioso.
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