Il carbone vegetale

carbone_vegetale

Una delle ultime mode, in particolar modo nella panificazione, è il carbone vegetale.

Si ottiene dalla carbonizzazione, senza fiamme, della legna di salice o pioppio, utilizzando temperature oltre i 650°C in ambiente povero di ossigeno.

Viene spesso consigliato come integratore in caso di cattiva digestione, aerofagia, meteorismo e gonfiori gastrointestinali mentre, in ambito medico, viene utilizzato come antitossico per le capacità di assorbire e trattenere veleni eliminandoli dall’apparato digerente prima che vengano assorbiti.

Questa sua caratteristica, però, può avere anche delle controindicazioni: ad esempio, se assimilato insieme a farmaci (es. Eutirox o Metformina) ne riduce l’efficacia. Lo stesso criterio si applica anche nell’assorbimento di nutrienti, come ferro e vitamine.

Negli Stati Uniti ne è stato vietato l’uso alimentare da parte della FDA (Food and Drug Administration) perchè contiene una sostanza, derivata dalla combustione del legno, chiamata benzopirene (indicata come E153) che è potenzialmente cancerogena.

Prima di assumere integratori a base di carbone vegetale, è opportuno consultare il proprio medico specialista; le problematiche come gonfiore, aerofagia, meteorismo ecc, possono essere trattate anche con un regime alimentare studiato appositamente per le esigenze del paziente, evitando di dover ricorrere all’integrazione. Una dieta fatta in modo corretto è sempre la soluzione più efficace.

Per quanto riguarda, invece, i panini neri che ultimamente si trovano ovunque, ne suggerirei un consumo moderato e, al loro posto, opterei per un semplice panino integrale, ricco di fubre e vitamine del gruppo B.