La policistosi ovarica (sindrome dell’ovaio policistico – PCOS)

ovaio

La policistosi ovarica è una condizione clinica frequente, caratterizzata da disfunzione ovarica, disordini mestruali e disordini endocrinologici, irregolarità mestruale (dismenorrea, amenorrea, infertilità, oligomenorrea, metroraggia), iperandrogenismo (acne, alopecia, irsutismo), obesità e diabete di tipo 2.

La sindrome (PCOS) colpisce circa il 15% delle donne in età riproduttiva e aumenta i rischi di diabete, cancro, malattie cardiovascolari e sterilità.

Durante gli studi, è stato osservato che, nelle donne con questo disturbo, si verificano alti livelli di insulina nel sangue (iperinsulinemia) ed una ridotta risposta dei tessuti all’insulina stessa (insulinoresistenza) che è la causa del diabete di tipo 2.

Una volta diagnosticato l’ovaio policistico, bisogna curare l’alimentazione e scegliere alimenti in grado di regolarizzare glicemia e metabolismo lipidico mentre vanno evitati quelli in grado di peggiorare questo disturbo. L’alimentazione per le persone affette da PCSO, segue le indicazioni generiche dell’alimentazione per diabete.

È importante evitare alimenti raffinati (merendine, prodotti industriali con farina 00) ed alimenti ad alto indice glicemico; vanno prediletti quelli ricchi di fibre, cereali integrali, riso/pasta integrale, farro, avena.

La ricerca scientifica, inoltre, suggerisce che una limitazione di latticini ed amidacei, stimola di più il rilascio di insulina rispetto ad alimenti non amidacei. Nello specifico, uno studio pubblicato sul Fertil Steril, ha seguito per 8 settimane 24 donne in sovrappeso, tutte affette da PCOS, somministrando una dieta povera di latticini ed amidacei. I risultati ottenuti sono stati: perdita di peso, riduzione degli ormini testosterone ed insulina e riduzione dell’insulinoresistenza.

Devono essere evitate diete iperproteiche, in quanto aggravano il disturbo; il consumo di carni processate (insaccati) deve essere limitato in quanto aumenta la resistenza all’insulina.

Soia e PCOS
Molte persone affette da PCOS hanno elevati livelli di colesterolo, un fattore che aumenta il rischio cardiovascolare. Per questo motivo si consiglia, in generale, una limitazione al consumo di alimenti di origine animale. Un moderato consumo di soia, in questo caso, può aiutare la riduzione del colesterolo.

Durante lo studio, la somministrazione di soia alle donne con PCOS, non solo ha ridotto il colesterolo LDL, ma ha anche ridotto significativamente gli ormoni LH, TG, DHEAS e testosterone in soli 3 mesi.

Soia controindicazioni
Le donne che seguono un’alimentazione povera di nutrienti e di iodio o che lottano contro infertilità e ipotiroidismo devono limitare o evitare il consumo di soia; per chi, invece, ha un’alimentazione completa e con adeguato apporto di iodio, è possibile includere soia nell’alimentazione, nella forma di una porzione un paio di volte a settimana.

Per chi volesse approfondire, ecco la letteratura scientifica:

http://www.pcosnutrition.com/index.php?pID=34
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22091248
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18166189
http://www.pcosnutrition.com/index.php?pID=34
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26225266
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16379571