L’enterite: cosa è, come prevenirla e cosa mangiare.
L’enterite è un disturbo dovuto ad uno stato infiammatorio localizzato nell’intestino tenute che può diffondersi fino a raggiungere lo stomaco (diventando, così, gastroenterite).
Le cause più comuni sono: infezioni e consumo di cibo contaminato da batteri.
L’infiammazione dell’intestino tenue può dipendere anche da: assunzione cronica di farmaci antinfiammatori, uso di droghe (cocaina), malattie infiammatorie come il morbo di Crohn e radioterapia (oltre a danneggiare le cellule tumorali, può danneggiare anche cellule intestinali sane).
I batteri che contaminano i cibi e possono provocare reazioni avverse di tipo tossico sono: Salmonella, E. Coli, Staphylococcus aureus, Shinghea, Yersinia enterocolitica.
Tra i sintomi tipici possiamo citare: diarrea, vomito, febbre, dolori addominali, presenza di sangue o muco nelle feci.
In caso di enterite, è fondamentale mantenere il paziente idratato (può essere necessaria l’integrazione con elettroliti e glucosio sotto consiglio del medico o del nutrizionista). La dieta da seguire deve essere leggera e quasi tutta in bianco: vanno evitate spezie ed alimenti irritanti che possono provocare dolore, gonfiore o aumentare l’osmosi nell’intestino e, in seguito, la diarrea.
Vanno evitate, inoltre, verdure crocifere (cavoli, broccoli), prugne, cibi fritti, frittate, carni rosse e grasse ed affettati; da preferire: quinoa, miglio, grano saraceno, zucchine, zucca, patate.
Per evitare rischi di contaminazione è fondamentale fare prevenzione lavando sempre bene le mani, la frutta e la verdura.
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