Morbo di Crohn (MICI) e dieta: come migliorare la condizione di salute?

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Il morbo di Crohn, è una malattia infiammatoria cronica dell’intestino (MICI) che colpisce l’apparato digerente (dalla bocca all’ano) ma si localizza prevalentemente nell’ultima parte dell’intestino tenue ovvero l’ileo (ileite) o nel colon (colite).

Questo disturbo si manifesta con fastidiosi dolori addominali, in particolar modo nella fossa iliaca destra ovvero la parte dove la malattia si localizza principalmente.

I pazienti affetti da morbo di Crohn manifestano spesso diarrea con più scariche durante la giornata. Spesso le feci sono poco formate e, a volte, si manifesta anche presenza di sangue.

Si stima che, in Italia, almeno 100.000 persone siano affette da una forma di malattia infiammatoria cronica dell’intestino; si manifesta prevalentemente in età giovanile tra i 20-25 anni ed in terza età (dai 65 anni in su) ma si sono verificati casi anche in bambini ed adolescenti. L’insorgenza di questa malattia è presente, prevalentemente, in paesi occidentali ed industrializzati mentre è rara, se non assente, nei paesi del terzo mondo.

Il processo infiammatorio dovuto a questa malattia, influisce negativamente sul meccanismo di assorbimento dei nutrienti da parte dell’intestino, portando a stadi di anemia e carenza di vitamina b12, disidratazione, perdita di peso e steatorrea (grassi nelle feci).

Le cause non sono ancora state individuate ma è stato dimostrato che possono derivare da una (inappropriata) attivazione continua del sistema immunitario della mucosa intestinale. L’equilibrio del microbiota intestinale (che è il modulatore del sistema immunitario, è fondamentale per prevenire malattie infiammatorie intestinali che possono derivare da una disbiosi. Una reazione immunitaria provocata dai batteri della flora intestinale aumenta lo stato infiammatorio e, in seguito, le lesioni tissutali.

I pazienti affetti da morbo di Crohn, hanno valori di calprotectina fecale alterati. La calprotectina è una proteina che viene utilizzata come marcatore nella diagnosi di malattie infiammatorie intestinali tra cui colon irritabile, colite ulcerosa e morbo di Crohn. Purtroppo, non esiste la guarigione completa ma ci sono periodi che vanno tra la fase di remissione e la fase acuta. La sua prognosi è meno favorevole, rispetto a quella di altre malattie infiammatorie intestinali quali IBS e colite ulcerosa.

La mortalità aumenta con la durata della malattia e colpisce il 10% dei pazienti. Tra le cause più frequenti rientrano peritonite ed infezioni generalizzate.

L’approccio alimentare per i pazienti affetti dal morbo di Crohn, comprende l’integrazione di capi probiotici (fondamentali per tenere sotto controllo lo stato infiammatorio e migliorare le difese immunitarie).

I capi batterici da integrare vengono suggeriti dopo uno specifico esame intestinale. Lo scopo, è quello di integrare con sostanze antiossidanti per abbassare la produzione di radicali liberi che portano all’infiammazione ed alla trasformazione neoplastica.

La dieta deve essere sempre personalizzata in base alle condizioni cliniche del paziente ed al suo diario alimentare.