Colite e sale: peggioramento dei sintomi e alterazioni della flora batterica

Colite sale

La colite, più conosciuta come sindrome dell’intestino irritabile, è un disordine funzionale intestinale caratterizzato da dolore, gonfiore, crampi muscolari improvvisi, diarrea e stipsi.

Secondo la ricerca scientifica, la causa del disturbo potrebbe essere correlata alla serotonina, un urmone importante per la normale funzionalità gastrointestinale.

Stile di vita ed alimentazione giocano un ruolo importantissimo per la salute del microbioma e per le sue funzioni: un nuovo studio, condotto dalla McMaster University, conferma come un elevato contenuto di sale nella dieta potrebbe peggiorare i sintomi della colite, diminuendo i ceppi di Lactobacillus (che fanno parte dei batteri protettivi sia per il microbioma intestinale che per quello gastrico). Inoltre, i lattobacilli, insieme ai bifidobatteri, sono gli unici nemici dell’helicobacter Pylori in quanto disattivano il sistema ureasi che lo protegge, esponendolo all’ambiente acido dello stomaco dove fa fatica a sopravvivere.

È stato appurato, inoltre, che una dieta ricca di sale riduce la produzione di acidi grassi a catena corta che esercitano azioni trofiche ed antinfiammatorie a livello intestinale. I risultati dello studio parlano chiaro: dopo un percorso di 4 settimane ad alto contenuto di sale (HSD) i cambiamenti del microbioma sono stati notevoli: i lattobacilli sono diminuiti, si è riscontrato un impatto negativo sull’attività metabolica che riguarda il metabolismo degli acidi grassi a catena corta, la degradazione della lisina, della prolina e dell’arginina.

Dopo la sospensione della dieta ad alto contenuto di sale, i valori sono tornati quasi nella norma.

Per quanto riguarda invece l’espressione genica, si è dimostrato che i geni Mpa2k6, Mpa2k1, Mpak3, Atf2 che sono coinvolti nel processo infiammatorio, hanno dimostrato un aumento della loro attività.

La dieta HSD ha aumentato i sintomi tipici della colite infiammatoria: infiammazione tessutale a livello intestinale, diarrea e sangue occulto.

In generale, una dieta ricca di sale (tipicamente occidentale), può compromettere le funzioni intestinali e, in seguito, aumentare i processi infiammatori e compromettere il sistema immunitario.

Bisogna tenere in considerazione quanto emerso da questo studio durante la valutazione dell’aspetto nutrizionale e la stesura di un programma alimentare in pazienti affetti da colite infiammatoria.