Come il microbioma intestinale influenza la prestazione degli atleti
Un nuovo studio, condotto dai ricercatori di Harward, indica come alcuni ceppi batterici (microbioma intestinale) possano influenzare la rendita nell’attività sportiva: migliorarla e ridurre i dolori muscolari post-allenamento.Sono stati esaminati campioni fecali di corridori che si allenavano per la maratona di Boston e canottieri che si allenavano per i giochi olimpici: i campioni sono stati raccolti una settimana prima ed una settimana dopo l’evento sportivo in modo da poter valutare i cambiamenti a livello del microbioma intestinale.
Dallo studio è emerso che nel recupero post-gara, nei canottieri aumenta la crescita dei ceppi che metabolizzano l’acido lattico (sostanza prodotta durante l’attività fisica). Se l’attività dei batteri è scarsa, l’acido lattico viene accumulato maggiormente nei tessuti provocando dolori muscolari ed affaticamento. Pertanto, secondo i ricercatori, un’eventuale integrazione di questi batteri potrebbe migliorare il recupero post-allenamento e ridurre i sintomi dell’affaticamento.
Per quanto riguarda, invece, il microbioma dei corridori è stata osservata la crescita di batteri che contribuiscono al metabolismo degli zuccheri (sostanze nutritive molto importanti durante lo sforzo fisico, in particolar modo quello aerobico).
Sappiamo che lo sport intenso provoca l’aumento di radicali liberi e il rilascio di tossine che potrebbero influenzare negativamente le funzioni dell’apparato digerente: per questo, spesso si consigliano integratori antiossidanti agli atleti in modo da ridurre i danni dovuti all’intensa attività sportiva.
Queste nuove scoperte riguardanti il microbioma intestinale aprono nuove strade sull’integrazione degli atleti in modo da massimizzare il miglioramento delle loro prestazioni sportive e ridurre le conseguenze dovute allo sport praticato a livello agonistico.
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