Disbiosi intestinale e infarto cardiaco: le ultime ricerche

Secondo una ricerca, eseguita da ricercatori italiani e pubblicata sull’European Journal, esiste una correlazione tra lo squilibrio intestinale (disbiosi) e l’aumento del rischio di complicazioni a livello cardiovascolare.

In particolare, è stato possibile riscontrare come un batterio di derivazione intestinale (Escherichia Coli) fosse presente in quantità superiori al normale nei valori ematici di pazienti con infarto del miocardio. Questo batterio si infiltra nel trombo partecipando all’attivazione delle piastrine e favorendo, così, la crescita del trombo stesso.

La ricerca è stata condotta su 150 soggetti, di cui 50 con infarto del miocardio, 50 con angina stabile e 50 utilizzati come gruppo di controllo (quindi con soggetti sani).

I pazienti del primo gruppo (infarto del miocardio) presentavano concentrazioni di Escherichia Coli in quantità molto più elevate rispetto agli altri due gruppi.

Escherichia Coli è un batterio che, normalmente, si trova in basse quantità nel colon e svolge varie funzioni benefiche per il nostro organismo come:

  • produzione di alcune vitamine (in particolare la vitamina K),
  • regolamento delle funzioni immunitarie.

In caso di sovracrescita, però, assume un ruolo di patogeno.

La traslocazione di questo batterio dall’intestino a livello del trombo è, molto probabilmente, dovuto alla permeabilità intestinale: una condizione che può portare a varie malattie di origine autoimmune e cronico-infiammatoria.

Questa patologia viene spesso riscontrata anche nei pazienti che soffrono di intestino irritabile.

Fortunatamente, la ricerca medica ha compiuto passi da gigante e, oggi, abbiamo a disposizione una serie di analisi che ci permettono di diagnosticare la presenza di permeabilità intestinale e correggere i difetti dell’intestino, della disbiosi e dell’infiammazione cronica.

Un metodo non invasivo, preciso e utilizzato nella ricerca medico-scientifica è l’esame del microbiota intestinale.

In questo casi, la dieta è molto importante per poter riportare ad una situazione di equilibrio (eubiosi intestinale). I pazienti che soffrono spesso di gonfiore addominale, diarrea, stipsi, aerofagia e dolori crampiformi sono più predisposti allo sviluppo di patologie gravi e necessitano un protocollo alimentare specifico da abbinare alla cura per il microbiota intestinale.