Ernia iatale e dieta: cosa mangiare e cosa evitare?
L’ernia iatale è causata da uno scivolamento di una porzione dello stomaco verso l’alto ed è, spesso, associata a reflusso gastroesofageo ed acidità di stomaco.
Tra le cause più frequenti troviamo pressione addominale (pazienti con aumento del grasso viscerale ed obesità addominale sono più a rischio), tosse cronica, gravidanza, vestiti molto stretti o età avanzata.
Inoltre, stile di vita sedentario, stipsi cronica, basso apporto di fibre e liquidi nella dieta sono associati a minore motilità intestinale ed ipotonia muscolare del diaframma.
Qual è la dieta adatta in caso di ernia iatale?
Premesso che la dieta non può curare questa patologia ma solo tenerne sotto controllo i fastidiosi sintomi senza aggravare il processo della malattia, possiamo dire che una delle cose più importanti è la masticazione che deve essere lenta per favorire l’inizio della digestione partendo già dal cavo orale in modo che lo stomaco non venga sovraccaricato di lavoro.
Evitare, inoltre, pasti ad alto carico glicemico ed alto contenuto lipidico, pasti che permangono molto tempo nello stomaco ed aumentano la dilatazione gastrica oppure cibi che possono provocare gas come cavolfiori, broccoli e verdure a foglie verdi.
In caso di stipsi, il paziente deve seguire una dieta specifica a base di fibre e con un’adeguata quantità di liquidi, oltre ad un’eventuale cura a base di ceppi batterici specifici per favorire il transito intestinale ed il miglioramento dei gonfiori addominali.
È consigliabile evitare alimenti che creano acidità come pomodori, agrumi, spezie piccanti, latticini e carni processate.
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