Esame del microbiota intestinale: cosa è e chi dovrebbe farlo
Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha fatto molti passi in avanti in merito alle patologie intestinali, fino ad arrivare a collegare determinate tipologie di disbiosi a patologie cronico-infiammatorie ed autoimmuni.
Uno degli strumenti più importanti, che abbiamo oggi a disposizione, è (senza dubbio) l’esame del microbiota intestinale: un’analisi che permette di verificare il quadro delle colonie batteriche intestinali.
Conoscere la composizione del microbiota intestinale, permette di migliorare la sintomatologia dell’intestino irritabile, abbassare lo stato infiammatorio, correggere difetti di permeabilità intestinale e migliorare le reazioni avverse agli alimenti.
Inoltre, in caso di intestino irritabile, permette di preparare una cura personalizzata per migliorare i sintomi della sindrome e preparare il paziente alla fase di reintroduzione degli alimenti, minimizzandone le reazioni intestinali.
Un microbiota in equilibrio (eubiosi intestinale) permette di prevenire ed abbassare il rischio di varie patologie muscolo-scheletriche ed infiammatorie intestinali (ad esempio la rettocolite ulcerosa ed il morbo di Crohn).
Come si effettua il test del microbiota intestinale?
Si tratta di un test facile, veloce e non invasivo basato sulla coprocoltura di feci ed urine effettuato da laboratori specializzati nel settore. Il prelievo avviene mediante apposite provette e viene consegnato in Studio il giorno della visita.
Cosa analizza il test del microbiota intestinale?
Il testo del microbiota intestinale analizza una lunga serie di elementi. Nello specifico:
- presenza di ceppi batterici potenzialmente patogeni (Clostridium difficile, Clostridium perfingens, ecc),
- presenza di candida Albicans,
- composizione dei batteri benefici che compongono e modulano il sistema immunitario,
- attività proteolitica e mucolitica,
- tipologia di disbiosi (deficitaria, putrefattiva, fermentativa),
- marcatori di infiammazione cronica,
- marcatori di permeabilità intestinale correlati allo sviluppo di patologie autoimmuni.
A chi è indicato il test del microbiota?
Questa analisi è importante in caso di pazienti con intestino irritabile e sintomatologia come: diarre frequenti, stipsi ostinata, alternazione tra stipsi e diarrea, dolori addominali di tipo crampiforme, gonfiore addominale nonché in caso di patologie autoimmuni o cronico-infiammatorie che presentano disturbi intestinali.
In base ai risultati, si procede ad una cura personalizzata per formare nuove colonie nell’intestino e migliorare sia lo stato infiammatorio che i disturbi intestinali.
In caso di disturbi intestinali, il “fai da te” è tassativamente da evitare, in quanto è importante rivolgersi a dei professionisti della nutrizione con esperienza nell’interpretazione dei risultati del test affinché possano utilizzare l’approccio alimentare corretto alle proprie problematiche intestinali.
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