Helicobacter Pylori: come diagnosticarlo e prevenirlo con la dieta
L’Helicobacter Pylori è un batterio spiraliforme in grado di colonizzare la mucosa gastrica. L’infezione è spesso asintomatica ma, se trascurata, può evolvere in gastrite cronica, ulcere (sia a livello gastrico che duodenale) e adenocarcinoma gastrico.Possono insorgere sintomi come nausea, vomito, bruciore e sanguinamento.
L’Helicobacter Pylori riesce a sopravvivere nello stomaco grazie all’enzima ureasi che permette di tamponare il ph acido attraverso la formazione di ammoniaca.
Le evidenze scientifiche dimostrano che il mantenimento di una corretta flora batterica a livello gastrico, oltre a prevenire la comparsa di gastrite ed ulcere, costituisce un’efficace prevenzione nei confronti di patologie tumorali. Secondo gli studi sul microbioma umano, i lattobacili e i bifidobatteri sono gli unici nemici dell’Helicobacter Pylori in quanto disattivano l’enzima ureasi lo espongono all’ambiente acido dello stomaco dove non è in grado di sopravvivere.
Diete ad alto contenuto di sale ed insaccati e povere di frutta e verdura favoriscono lo sviluppo sia dell’Helicobacter Pylori che del carcinoma gastrico.
La cura nutrizionale richiede l’integrazione di ceppi batterici specifici oltre ad uno schema nutrizionale equilibrato basato su vegetali a basso contenuto di sale, evitando alimenti che possono irritare la mucosa in caso di gastrite.
La diagnosi può essere effettuata tramite breath test, un esame non invasivo che raccoglie un campione di aria espirata emesso dopo la somministrazione di una compressa di urea.
Dalla quantità di CO2 presente nel respiro, è possibile risalire alla presenza del batterio nello stomaco. Il test è disponibile in Studio e può essere effettuato su prenotazione.
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