La malattia celiaca aumenta il rischio di osteoporosi
La celiachia è una malattia cronico infiammatoria determinata da una ipersensibilità verso la gliadina che si sviluppa generalmente in individui predisposti.
È provocata da una risposta immunitaria che avviene in seguito all’assunzione di glutine, ovvero la proteina che si trova in grano, orzo e segale; è caratterizzata da atrofia dei villi ed iperplasia delle cripte nella parte prossimale del piccolo intestino.
L’unica terapia è di tipo dietetico ed esclude completamente il glutine dalla dieta per poter migliorare i sintomi ed ottenere effetti benefici come il miglioramento della densità ossea (BMD).
La malattia celiaca è caratterizzata da osteoporosi e ridotta densità ossea. Per quanto riguarda l’osteoporosi, sembrano due i meccanismi coinvolti: l’elevata presenza di citochine infiammatorie che comportano una maggiore perdita di tessuto osseo ed il malassorbimento intestinale (tipico dei pazienti celiaci) che può provocare deficit di calcio e vitamina D, eccessiva perdita di peso e malnutrizione generale (tipica di questi pazienti).
La causa principale di una ridotta densità ossea, nei pazienti celiaci, è il malassorbimento dovuto alla perdita dei villi a livello dell’intestino, dove il calcio è assorbito attivamente.
Ridotto assorbimento di calcio e deficit di vitamina D possono provocare iperparatiroidismo secondario e, in seguito, un accelerato turnover osseo con perdita di massa ossea.
La nutrizione svolge un ruolo importantissimo nell’omeostasi del calcio e delle ossa fornendo i componenti necessari per le funzioni metaboliche del tessuto osseo. I pazienti celiaci devono prestare attenzione ai fattori che possono aumentare il rischio di osteoporosi come: diete iper proteiche, sedentarietà, fumo, consumo di alcool e carenza di vitamina D.
La dieta deve essere totalmente priva di glutine con un corretto apporto di minerali e proteine. Le diete ricche di proteine, tipiche dei paesi occidentali, comportano una perdita di calcio attraverso le urine aumentando, cosi, la possibilità di sviluppare fratture ed osteoporosi rispetto a chi segue diete ricche di vegetali (e con i dettami della dieta mediterranea: povera di carne e derivati, ricca di cereali, frutta, verdura e legumi).
I pazienti affetti da questa patologia dovrebbero praticare attività fisica regolarmente, effettuare controlli di densiometria ossea e seguire un regime alimentare fatto su misura da un nutrizionista.
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