Obesità: più morti di fumo e diabete
L’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica a livello mondiale. È dovuta ad un eccessivo accumulo di grasso corporeo ed alla mancanza di attività fisica.
In Italia, il 32% degli adulti è in sovrappeso mentre l’11% obeso. Il sovrappeso aumenta il rischio di sindrome metabolica e di varie patologie come ictus, tumori, diabete, complicazioni in gravidanza, apnee ed ipertensione. È possibile limitare questi danni dimagrendo e facendo attività fisica regolare.
Secondo le ultime ricerche, ogni anno in Europa muoiono 320.000 persone per cause correlate all’obesità mentre l’aspettativa media di vita si accorcia di 7-10 anni.
Si stima che il 44% dei casi di diabete di tipo 2, il 41% di alcuni tumori ed il 23% dei casi di cardiopatia siano riconducibili all’obesità: questo porta ad un numero molto alto di morti premature.
Secondo i dati dell’OMS, i tassi di obesità, a livello globale, sono raddoppiati dal 1980 ad oggi arrivando a superare, nella classifica dei big killer, le morti per diabete e fumo.
I ricercatori della Cleveland Clinic e della NY University school of Medicine, hanno stimato l’impatto dell’obesità sulla salute rispetto ad altri fattori di rischio come pressione, colesterolo e fumo su un’eventuale morte prematura arrivando alla conclusione che peggiora notevolmente la qualità della vita.
Uno stile di vita corretto, abbinato all’attività fisica, sono un ottimo deterrente contro questa pandemia, oltre ad una grossa prevenzione primaria: educare le persone ad uno stile di vita sano e corretto; questo porterebbe ad un grosso risparmio nei costi della sanità pubblica e migliorerebbe la qualità di vita.
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