La proteina C reattiva

La proteina C reattiva, appartiene alle proteine della fase acuta del percorso infiammatorio e viene prodotta dal nostro fegato come risposta agli agenti nocivi.Uno dei suoi compiti, è quello di legarsi alla parete di molti batteri e di favorire la fagocitosi e la loro distruzione da parte dei monociti.

La sua concentrazione nel sangue aumenta in corrispondenza di alcune patologie o successivamente agli interventi chirurgigi. I suoi livelli plasmatici sono molto importanti per la valutazione del rischio cardiovascolare (che dovrà poi essere verificato insieme ad altri esami).

Secondo l’American Heart Association, è molto importante controllare, periodicamente, i valori della PRC per la valutazione del rischio cardiovascolare (in particolar modo la possibilità di avere un infarto nei successivi 10 anni).

La PRC può essere alta anche in caso di infezione virale o batterica, malattie cardiovascolari, tumori, morbo di Crohn, Lupus, vasculite, artrite reumatoide, pancreatite e gotta, per questo è sempre bene includerla negli esami in modo da avere un campanello di allarme.

 

Come interpretare l’esame della proteina C reattiva

I suoi valori posson0 indicare la presenza di un processo flogistico ricorrente ma non la sua causa che deve essere verificata, poi, mediante altri esami.

L’esito dell’esame può risultare alterato in caso di gravidanza, uso di farmaci ed obesità.

  • Rischio basso: viene indicato per valori inferiori a 0.50mg – senza processi infiammatori
  • Rischio medio: per valori tra 0.50-1mg – possibilità di processo infiammatorio non acuto
  • Rischio lieve – moderato: valori 1-10mg
  • Rischio alto: > 10mg – processo infiammatorio acuto

 

Secondo la ricerca scientifica, valori superiori a 2,4 aumentano del doppio il rischio cardivascolare rispetto ad un livello inferiore a 1.

Prima di effettuare l’esame, il paziente dovrà essere a digiuno.

La misurazione della proteina C reattiva è molto importante nei pazienti con ipertensione, colesterolo, trigliceridi alti, pazienti obesi e pazienti con disturbi gastrointestinali e andrebbe sempre prescritta e monitorata da parte del medico o del nutrizionista di fiducia.