Restrizione calorica e longevità
La restrizione calorica prevede una riduzione del 20-30% dell’introito calorico. Secondo la ricerca scientifica, aumenterebbe la longevità e abbasserebbe il rischio di malattie correlate all’invecchiamento.
La restrizione calorica (RC) può essere sostenuta nel tempo e, a differenza di diete restrittive, permette di godere di quasi tutti i tipi di alimenti (importante prestare attenzione alla qualità degli stessi ed evitare alimenti dannosi ed industrializzati). Si arriva a raggiungere la sazietà ma non la saturazione, mantenendo un introito calorico leggermente più basso.
Come primo step consiglio di sostituire le calorie vuote che derivano da alcool, zuccheri raffinati e cibi industrializzati con alimenti dall’importante valore nutritivo, ricchi di vitamine, minerali ed aminoacidi.
La ricerca scientifica ha appurato che l’invecchiamento non è un semplice processo di usura che arriva con il passare degli anni, ma è geneticamente regolato e può essere prevenuto minimizzando i danni alle cellule che porterebbero a malattie croniche.
La restrizione calorica moderata (anche del 12%), portata avanti negli anni, contribuisce all’abbassamento della pressione arteriosa, del colesterolo e della proteina C reattiva (un indicatore infiammatorio). Inoltre, attiva i geni che riparano il DNA e riduce i fattori di crescita che promuovono lo sviluppo dei tumori. È stato documentato che, in caso di predisposizione genetica, si può evitare lo sviluppo di malattie del 70-80% grazie ad una dieta sana.
La restrizione calorica è adatta sia a persone normopeso che sovrappeso e va fatta sotto la supervisione di uno specialista in grado di educare verso uno stile di vita sano al fine di farlo diventare un’abitudine.
Ricordate che adottare uno stile di vita sano, senza esagerare con l’apporto calorico, riduce significativamente il rischio di malattie degenerative ed allunga la vita.
Comments are closed.