Scompenso cardiaco ed alimentazione: cosa mangiare nella nostra dieta?
Lo scompenso cardiaco è una condizione clinica caratterizzata dall’incapacità del cuore di far fronte alle richieste metaboliche dell’organismo.
Lo scompenso cardiaco è una condizione clinica caratterizzata dall’incapacità del cuore di far fronte alle richieste metaboliche dell’organismo.
Secondo le attuali linee guida dell’OMS, l’assunzione di sodio non dovrebbe superare i 2g al giorno, corrispondenti a circa 5 grammi di sale da cucina, da distribuire nell’arco delle 24 ore.
La stipsi è un disturbo, da sempre considerato banale, che affligge quasi il 20% della popolazione, in particolar modo quella femminile. Secondo le ultime ricerche, però, si pensa ci possa essere una correlazione tra stipsi ed aumento del rischio cardiovascolare.
Infarto ed ictus sono considerati come i killer numero uno, dato che provocano quasi 13 milioni di morti all’anno. Si tratta di ostacoli del flusso ematico, di formazione di coaguli (trombosi), di un frammento staccatosi dall’arteria (embolia) o di rottura di una parete arteriosa (emoraggia).
L’ipertensione arteriosa è una patologia molto frequente nei paesi industrializzati ed è influenzata, principalmente, da fattori ambientali quali stile di vita, sedentarietà, sovrappeso e cattiva alimentazione.
Le feste di Natale vengono spesso considerate come un nemico per la linea. In questo periodo, tra pranzi e cenoni, non solo si nota un aumento di peso, ma è stato registrato anceh un aumento dei casi di infarto ed ictus che partono dal 30% fino ad arrivare al 55% nei paesi industrializzati (dati forniti dall’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano).