Pancia gonfia: ecco 5 consigli per ridurre il gonfiore addominale
Oggi vi parlo di uno dei problemi più frequenti per cui mi contattate: la pancia gonfia, un fenomeno spesso riscontrabile nei soggetti in sovrappeso ma che, sempre più frequentemente, sta colpendo anche chi è normopeso.
Capita, infatti, di avvertire una sensazione di gonfiore dopo i pasti che persiste durante tutta la giornata. In assenza di sintomi come diarrea, stipsi o dolore crampiforme, si può pensare ad una semplice dispepsia ovvero una cattiva digestione.
Se, invece, fossero presenti i sintomi appena citati, sarebbe meglio parlarne con il vostro nutrizionista o medico di fiducia per eventuali esami diagnostici ed accertamenti su intestino irritabile e celiachia.
Ma cosa possimo fare per cercare di evitare il gonfiore addominale? Ecco 5 consigli utili:
Se siamo in sovrappeso, è importante tornare al peso forma dato che il grasso intra addominale è collegato ad un maggior rischio di mortalità per diabete e malattie cardiovascolari.
Dobbiamo poi seguire una dieta bilanciata evitando combinazioni che aumentano l’insulina, un ormone che esercita attività di lipogenesi (creazione di grasso) a livello addominale e sui fianchi. Sconsigliati quindi alimenti come pane, pasta, riso bianchi, brioche e prodotti da forno contenenti lievito. Fare attività fisica e soprattutto addominali. Infatti, esercizi concentrati sull’addome premettono di avere la pancia piatta, in perfetta forma e aiutano molto la digestione.
Evitiamo alimenti grassi che rimangono a lungo nello stomaco, provocando rallentamento dello svuotamento gastrico e dei tempi di digestione. Da ricordare che non sono presenti solo in carne, uova e formaggi ma, spesso, si trovano anche in prodotti confezionati come prodotti per la prima colazione, barrette, patatine e focaccine.
Facciamo pasti più piccoli ma frequenti: in questo modo avremo una digestione più veloce rispetto al saltare i pasti o al farne solo due abbondanti.
Arricchiamo la nostra dieta con le fibre che esercitano un’importante attività a livello intestinale, oltre ad essere l’alimento di base dei batteri della nostra flora batterica. Se mancano le fibre, infatti, i batteri buoni iniziano a scarseggiare, dando modo ai patogeni, che si nutrono di proteine, di prendere il sopravvento portando a problemi come disbiosi intestinale, disturbi digestivi e, in seguito, permeabilità intestinale.
Vi consiglio di parlarne sempre con il vostro nutrizionista di fiducia in modo da avere un programma dietetico che permetta di mantenere l’intestino in equilibrio e la pancia in perfetta forma.
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