Calcolosi renale e dieta: come comportarsi?

La presenza di calcoli e coliche è uno dei disturbi più frequenti delle vie urinarie.
L’urolitiasi è caratterizzata dalla formazione di uno o più calcoli all’interno del sistema urinario.

La presenza di calcoli e coliche è uno dei disturbi più frequenti delle vie urinarie.
L’urolitiasi è caratterizzata dalla formazione di uno o più calcoli all’interno del sistema urinario.

Negli ultimi anni sono state svolte numerose ricerche intorno all’intestino e su come una disbiosi batterica potesse essere la causa di malattie autoimmuni e di varie allergie.

Il Nichel è un metallo molto diffuso, sia nelle acque che nel terreno. Nei vegetali, è presente in contentrazioni nettamente superiori a quelle dei tessuti animali.
In dosi minime, è un elemento indispensabile per il funzionamento di alcuni enzimi e nella sintesi di molecole di RNA e DNA; il suo fabbisogno quotidiano è intorno ai 100mcg.

La fibromialgia è una malattia reumatica che colpisce l’apparato muscolo scheletrico. È caratterizzata da dolore cronico diffuso, disturbi del sonno, emicrania, disordini gastrointestinali ed affaticamento.

L’helicobacter Pylori (HP) è un batterio che si annida nella mucosa gastrica, in grado di resistere all’ambiente fortemente acido tipico della cavità dello stomaco.

L’intestino riveste un ruolo importante nella genesi di parecchie patologie, in particolare di malattie associate alla flora batterica intestinale: il microbioma.
Le più comuni sono quelle autoimmuni: l’80% dell’immunità è localizzata nell’intestino perciò gli stati di disbiosi intestinale potrebbero aumentare il rischio di malattie autoimmuni e non solo.

L’artrite reumatoide (AR), è una malattia cronico infiammatoria di natura autoimmune che colpisce la membrana sinoviale delle articolazioni.

La pelle abbronzata è sempre attraente e, in particolar modo durante l’estate, vorremmo tutti abbronzarci nel minor tempo possibile.

La proteina C reattiva, appartiene alle proteine della fase acuta del percorso infiammatorio e viene prodotta dal nostro fegato come risposta agli agenti nocivi.

La restrizione calorica prevede una riduzione del 20-30% dell’introito calorico. Secondo la ricerca scientifica, aumenterebbe la longevità e abbasserebbe il rischio di malattie correlate all’invecchiamento.